Strategia Europea
per l’insegnamento delle lingue.

da Tuttoscuola, 29 settembre 2008

Leonard Orban, commissario europeo per il plurilinguismo, ha presentato lo scorso 18 settembre la strategia europea per il miglioramento delle competenze linguistiche. La comunicazione, dal titolo: "Plurilinguismo: una risorsa per l'Europa e un impegno condiviso", fa seguito a due significativi documenti sponsorizzati dalla Commissione: quello di un gruppo di intellettuali guidati dallo scrittore libanese Amin Maalouf e il più recente rapporto del Business Forum sul Plurilinguismo.

In un'Europa linguisticamente sempre più variegata: 23 lingue ufficiali, 60 lingue minoritarie e con una popolazione immigrata rappresentativa di circa 175 nazionalità, la Commissione raccomanda l'implementazione dell'obiettivo di Barcellona e cioè mettere i cittadini in grado di comunicare in almeno due lingue oltre a quella materna.

Questa prospettiva trova concretezza nel nuovo ordinamento dei licei linguistici definito dal ministro dell'istruzione Gelmini il cui piano programmatico, secondo gli elementi conoscitivi desumibili dalle slides di presentazione nell' incontro dello scorso 19 settembre con le organizzazioni sindacali, contiene i criteri per il consolidamento dello studio delle lingue nella scuola secondaria superiore, prevedendo che il liceo linguistico garantisca allo studente la padronanza comunicativa in due lingue oltre l'inglese. Inoltre, nell'ordinamento del liceo scientifico è prevista la possibilità di studiare una seconda lingua in sostituzione del latino, così come nei licei classici è assicurato l'insegnamento dell'inglese anche nel triennio.

Più cauta la posizione della Commissione sulla proposta di Maalouf di lingua personale adottiva che merita ulteriori approfondimenti.

Va sottolineato che le politiche linguistiche ricadono, in gran parte, nella sfera di competenza dei singoli Stati-membri, per cui la Commissione può solo essere di stimolo e di aiuto con un coordinamento aperto e non vincolante, perché non è in condizione di investire risorse finanziarie addizionali oltre a quelle già previste dall'attuale Programma per l'apprendimento permanente (2007-13).

Secondo Orban solo nel 2012, quando verrà riconsiderata l'intera strategia, si esaminerà la questione di un finanziamento aggiuntivo.