La novità nel piano dei tagli alla scuola Tutti a ripetizione di matematica. Corsi intensivi, anche per chi fa tempo pieno e prolungato di Alessandra Ricciardi da ItaliaOggi, 19.9.2008 Corsi intensivi di matematica, tutti i giorni a scuola. La mattina, ma anche il pomeriggio per chi fa il tempo pieno o prolungato. Una brutta notizia per gli studenti italiani, tra i peggiori in Europa in quanto a competenze in materie scientifiche. I corsi saranno tenuti dagli istituti statali, utilizzando gli insegnanti già in servizio. Quella dei corsi intensivi in matematica è una delle novità dell'ultima ora del piano di risparmi nella scuola targato Istruzione-Economia, ovvero Mariastella Gelmini-Giulio Tremonti. Lo schema programmatico, attuativo della manovra finanziaria estiva, sarà presentato oggi ai sindacati. Che hanno già annunciato fuoco e fiamme. Ma, questa volta, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, non ci sono solo i tagli a docenti, segretari e bidelli (si vedano le anticipazioni di IO del 10 e del 16 settembre scorso). C'è anche una diversa organizzazione della didattica. Una revisione dei programmi, a cui la Gelmini punterà nei prossimi mesi di mandato governativo, per dare una svolta qualitativa alla scuola. E che ha voluto che fosse già annunciata nel piano economico, per dare un messaggio chiaro a famiglie e lavoratori, in subbuglio in questi giorni di inizio di anno scolastico proprio per i tagli trapelati: la riforma della scuola che il governo Berlusconi porterà avanti non sarà solo all'insegna dei risparmi di spesa voluti da Tremonti, ma anche del miglioramento del sistema. Gli studenti italiani del resto, secondo l'ultimo rapporto Ocse-Pisa, sono al 33esimo posto per competenze di lettura, al 36esimo per cultura scientifica e al 38esimo posto per quella matematica. I risultati sono peggiorati rispetto alle precedenti rilevazioni del 2000 e del 2006. Ma non solo. A luglio 2008, il 45,7% degli studenti delle superiori che è stato rimandato aveva debiti in matematica. Era il 43% lo scorso anno. Qualcosa andava fatto. E il ministro dell'istruzione ha pensato di incentivare lo studio della matematica, tra l'altro a invarianza di spesa. Già, perché i corsi aggiuntivi si terranno utilizzando quella fetta del 20% del monte orario annuale di lezioni che la legge sull'autonomia scolastica assegna alla libera scelta dei docenti. Oltre a una fetta dell'orario di rientro pomeridiano, nelle scuole che fanno il tempo pieno e/o prolungato. Secondo indiscrezioni, più spazio dovrebbe essere dato anche allo studio dell'italiano, in particolare per gli studenti stranieri. Niente tetto alla presenza in classe di alunni immigrati, dunque, ma più scuola, è la strada imboccata dalla Gelmini per risolvere i problemi dell'integrazione.
Sugli altri fronti, il piano (che dovrà produrre
un taglio di 87 mila cattedre e 45 mila Ata, per un risparmio
complessivo in tre anni di 7,8 miliardi) dovrebbe contenere quanto
trapelato in questi giorni: la contrazione dell'orario delle
materne, il maestro unico alle elementari, la riduzione degli
indirizzi e delle ore di lezione negli istituti tecnici e
professionali, l'individuazione di una spesa standard-e non più
storica- per ogni studente. E la revisione, assegnata però a un
successivo provvedimento, della durata delle superiori, che
dovrebbero passare da 5 a 4 anni. «Una vergognosa operazione
ragioneristica, che mette a repentaglio la qualità della scuola e
non la migliora affatto», attacca Enrico Panini, segretario Flc-Cgil.
«Ne pagheranno un prezzo salato soprattutto gli studenti e i
lavoratori del Sud», incalza il numero uno della Cisl scuola,
Francesco Scrima. «C'è molta tensione nel settore, è necessario che
il confronto sia concreto», auspica Massimo Di Menna, segretario Uil
scuola. |