Brunetta se la prende
con i precari della scuola:
meglio quelli di ruolo.

Silvana La Porta da AetnaNet, 4.9.2008

E’ accaduto stanotta alla trasmissione Matrix di Mentana. C’era la solita intervista al ministro Brunetta, che in questi giorni, grazie alla sua intenzione di rivoluzionare la pubblica amministrazione, è ospite presso tutte le televisioni. Dopo aver parlato della sua riforma e della sua lotta ai fannulloni, pensavate che, a un certo punto, non venisse fuori la scuola? Naturale, un terzo del pubblico impiego gravita lì.

E qui viene fuori la gaffe, che noi cerchiamo di raccontarvi con la massima obiettività, senza calcare la mano, come fanno spesso altre fonti giornalistiche in malafede.

Dunque il ministro afferma che vuole premiare il merito. E che si può risparmiare sullo spreco a scuola. Se infatti gli insegnanti di ruolo si assentano di meno, lo Stato risparmia e può destinare questi soldini ai professori meritevoli. Fin qui nulla di strano. Poi aggiunge che preferisce un bell’insegnante di ruolo ai supplenti che arrivano per dieci, venti giorni. Quelli non li vuole nessuno, né i ragazzi, né i genitori.

Meglio dunque un bell’insegnante di ruolo che sta un intero anno con i suoi alunni…che un misero supplente che si guadagna, grazie all’assenza del collega, la sua pagnottella. Il discorso è logico ed economico, ma i precari ci resteranno male.

E anche a me, a sentirlo, non ha fatto un bell’effetto. Sarà solidarietà tra i docenti o che la cruda verità fa male. E poi ci si ricorda che i supplenti allo Stato fanno in altre occasioni molto comodo. Ma Brunetta lo dimentica . . . Tempi duri per l’Italia. Si riga dritto. E non c’è più spazio per sentimenti e sentimentalismi . . .