L'integrazione non può essere
«a numero chiuso».

Continuano da più parti le denunce e le iniziative di protesta in ambito scolastico, soprattutto nelle Regioni del Sud Italia. E mentre a Napoli è annunciata una manifestazione per il 10 settembre organizzata dall'Associazione Tutti a Scuola, dopo avere dato spazio nei giorni scorsi alla voce dei docenti di sostegno in Sardegna, pubblichiamo questa volta la lettera aperta inviata alle Istituzioni e agli organi d'informazione dal Coordinamento H delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana.

di Salvatore Crispi* da Superando, 9.9.2008

Nell'anno scolastico 2007-2008 gli alunni con disabilità che frequentavano gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado della Sicilia erano 20.359; le iscrizioni per l'anno scolastico 2008-2009 sono 25.938.

Questo aumento esponenziale degli inserimenti scolastici è dovuto ad una maggiore consapevolezza, sia dei genitori sia degli stessi alunni con disabilità, rispetto ai loro diritti e alle loro potenzialità, ma anche al fatto che la scuola è l'unica Istituzione che è stata - ed è - in grado di rispondere, in maniera più o meno positiva, alle necessità delle persone con disabilità, poiché sul territorio la Regione Siciliana, le Aziende USL e i Comuni non riescono a mantenere quei pochi servizi esistenti e a realizzarne di nuovi.

La mancanza di questi servizi, che potrebbero anche essere alternativi all'inserimento scolastico, costringe il territorio e le persone con disabilità, che in esso vivono, in condizioni degradanti e veramente poco dignitose.

In questa situazione, per l'anno scolastico che sta per aprirsi, è calata come una mannaia la scure del Governo nazionale che, in virtù di una norma contenuta nella Finanziaria per il 2008, ha ridotto gli organici del personale docente e, in particolare, dei docenti specializzati.

In Sicilia il taglio dei posti ai docenti specializzati ammonta a 996 unità, ciò che avrà molte gravi ripercussioni sulla serena integrazione scolastica, sulla qualità dell'organizzazione e anche sulla possibilità di assicurare agli alunni con grave disabilità la concessione di deroghe al normale sostegno con ore in più per garantire le effettive necessità.

Con questa riduzione degli organici di sostegno viene messo in discussione il diritto stesso all'integrazione scolastica, sancito dalle numerose leggi dello Stato in materia, prima delle quali la Legge 104/92, rispetto alla disponibilità del personale docente necessario per garantire la stessa integrazione.

Lo Stato e il Governo nazionale non possono infatti, per un mero calcolo ragionieristico, contraddire e ignorare la legislazione vigente che fa invece del diritto al sostegno, all'integrazione, alla solidarietà e alla tutela i suoi punti di riferimento, certi e irrinunciabili, per cui la stessa normativa è considerata fra le migliori dei Paesi europei.

Anche l'Intesa stipulata il 20 marzo di quest'anno nella Conferenza Stato-Regioni, specificamente dedicata all'integrazione scolastica, parla della presa in carico degli alunni con disabilità da parte degli organismi dello Stato, delle Regioni e delle loro Istituzioni locali; questo atto, assunto pochi mesi fa, viene clamorosamente smentito dalla riduzione dei posti di sostegno nelle scuole.

Infatti, è più difficile parlare di programmazione e di realizzazione della "presa in carico", se essa è subordinata alla disponibilità numerica dei posti di sostegno, poiché in questo modo ci sarebbe una specie di integrazione scolastica "a numero chiuso" predeterminato: e questo, in una società civile come si definisce la nostra, non è tollerabile.

D'altra parte, nell'attuale realtà, i docenti specializzati sono indispensabili per garantire l'efficacia, l'efficienza, la qualità dell'integrazione scolastica.

In Sicilia, come si è detto, la riduzione dei posti per i docenti specializzati provocherà non pochi disagi sia agli utenti - che a volte saranno "costretti" a saltare la frequenza scolastica - sia agli stessi Istituti Scolastici, che dovranno "arrangiarsi" in qualche modo, per garantire a tutti il diritto alla frequenza e all'istruzione.

L'inizio dell'anno scolastico è alle porte e pensando a questo è indispensabile che il Governo nazionale, con azioni immediate, utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione e la Regione Siciliana continui la sua pressione, affinché gli alunni con disabilità non vengano ulteriormente penalizzati a causa di una mancata, duratura programmazione, senza la quale si ritiene di poter risolvere i problemi di ordine economico, colpendo, indiscriminatamente, le parti più deboli della popolazione.

Il Coordinamento H per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana - cui aderiscono Associazioni di disabili fisici, psichici, sensoriali e loro familiari e anche Associazioni di operatori che lavorano in strutture riabilitative ed assistenziali pubbliche e private, oltre che in strutture scolastiche, formative e sociali - chiede pertanto:

- al Ministro della Pubblica Istruzione di recuperare interamente, come è nelle sue facoltà e possibilità, i 996 posti di sostegno per la Sicilia o, in subordine, almeno 600, per garantire una maggiore, più tranquilla e serena integrazione agli alunni disabili per l'anno scolastico 2008-2009;

- al Presidente della Regione Siciliana di continuare a far valere, come già è stato fatto nel mese scorso, le prerogative della Regione a tutela dei propri cittadini e, a maggior ragione, di quelli con disabilità.

 

Responsabile del Coordinamento H per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana ONLUS.