Scuola, il giallo degli insegnanti di sostegno.

Polemica sui tagli al Sud, anche se in totale gli insegnanti di sostegno aumentano:
 «Si tratta di un giusto riequilibrio», dice Nocera.

 Sara De Carli da Vita del 5.9.2008

È un inizio d’anno complesso per gli alunni con disabilità. Scampato in extremis il rischio di tagli al numero degli insegnanti di sostegno, grazie a un emendamento alla Finanziaria approvato solo in sede di conversione in legge del decreto, restano sul tappeto almeno tre punti nodali.

Il primo riguarda il rapporto fra insegnanti di sostegno e alunni disabili, che da quest’anno dovrà essere di uno a due a livello provinciale. «Al Nord finora la media era di 1 a 3, al Sud di 1 ogni 1,5 alunni: il vincolo provinciale sposterà molti insegnanti di sostegno dal Sud al Nord e farà gridare allo scandalo», dice Salvatore Nocera, responsabile scuola della Fish. «In realtà in questi anni il Sud ha concesso troppo facilmente ore di sostegno, anche per supplire alla mancanza di assistenti educatori pagati dai Comuni. So di proteste in atto, ma non mi straccerei le vesti su questo».

Secondo punto è la ricostituzione dell’Osservatorio ministeriale sull’integrazione scolastica, mai convocato dal ministro Gelmini: «Speravamo in un incontro prima dell’avvio della scuola, a questo punto abbiamo indetto la riunione dell’Osservatorio scuola della Fish per il 19 settembre e abbiamo invitato anche il ministero, l’Anci, la Conferenza Stato-Regioni, i sindacati», spiega Nocera. «Onestamente siamo un po’ preoccupati dalla visione efficientistica della scuola che emerge dalle dichiarazioni del ministro Gelmini, che potrebbe considerare l’integrazione come un intralcio». Terzo punto sono gli accordi regionali per l’attuazione dell’intesa sull’integrazione degli alunni disabili approvata in Conferenza Stato-Regioni il 20 marzo scorso: «Solo il Lazio ha stipulato un accordo che prevede ampi finanziamenti fin da questo anno scolastico. Per il resto, silenzio».