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Scuola.
Sostegno, la Fish chiede un incontro a Gelmini:
"Non siamo rivoluzionari".

Incontro delle associazioni regionali aderenti alla Federazione per fare il punto della situazione e definire le richieste da rivolgere al Ministero dell'Istruzione. Fra queste: applicazione dell'Intesa Stato-Regioni sull'integrazione, rispetto del limite massimo di alunni per classe in presenza di un disabile, formazione degli insegnanti, riconvocazione dell'Osservatorio al ministero, flessibilità sul rapporto di un insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità.

da Superabile, 22.9.2008

ROMA - La preoccupazione, quella c'è. E per almeno due motivi. Perché, fra tagli effettivi o solo percepiti, le notizie che arrivano dalle scuole italiane in materia di sostegno agli alunni con disabilità non sono delle migliori, e in secondo luogo perché il Ministero dell'Istruzione risponde solamente con il silenzio di fronte alla richiesta, più volte ripetuta, di un incontro con le associazioni delle persone disabili. La preoccupazione per la condizione del pianeta scuola c'è, dunque, in casa Fish (Federazione italiana superamento handicap), ma c'è anche voglia di cercare un contatto istituzionale, di ragionare intorno ai pregi e ai difetti del sistema per trovare con le Istituzioni un dialogo che porti ad azioni condivise. Con una premessa: "Noi portiamo avanti richieste ragionevoli e per molti versi moderate, il ministro non deve avere timore di incontrarci: non siamo dei rivoluzionari".

In attesa dei numeri ufficiali, quelli in via di definizione con le ultime assegnazioni di cattedre, dall'incontro delle varie associazioni regionali aderenti alla Fish, tenutasi questa mattina a Roma, emerge il punto della situazione e si definiscono le priorità da sottoporre al Ministero. Le più importanti: applicazione dell'Intesa Stato-Regioni sull'integrazione firmata nel marzo 2008, rispetto del limite massimo di alunni per classe in presenza di un disabile, formazione degli insegnanti, riconvocazione dell'Osservatorio al Ministero, flessibilità sul rapporto di un insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità.

Le segnalazioni che arrivano dalla base sono molteplici: il rispetto del rapporto di un insegnante ogni due alunni sta creando grandi difficoltà soprattutto al sud, dove storicamente è sempre stata maggiore la presenza di insegnanti di sostegno (rapporto di uno ad uno e mezzo). Ma anche in numerose regioni del nord, dove teoricamente con le nuove disposizioni dovrebbe esserci un boom del numero dei docenti a disposizione, fioccano malumori, anche perché i Comuni (avviene ad esempio a Genova) non hanno i fondi per garantire la presenza degli assistenti alla comunicazione, figure finora sempre presenti accanto ai docenti. A causa da un lato della riduzione del numero di certificazioni di disabilità grave da parte delle Commissioni sanitarie e dall'altro del recente taglio dell'Ici, inoltre, le risorse a disposizione - è la denuncia - sono minori delle richieste e le famiglie si lamentano. Il che accade anche per l'eccessivo affollamento delle classi, con numerosi casi segnalati di fusione fra sezioni differenti con conseguente superamento del limite massimo di alunni: la legge prevede che in presenza di un ragazzo con disabilità non si possa superare un totale di 25 alunni per classe (ridotti a 20 se i disabili sono due), ma da più parti ci sono genitori che lamentano aule con oltre 30 alunni. Decisamente troppi. C'è poi, nell'agenda Fish, la mancanza di formazione (iniziale e in servizio) degli insegnanti curriculari e la più ampia questione del ruolo della scuola per gli studenti disabili, dove integrazione e socializzazione non devono far dimenticare l'apprendimento.

La richiesta rivolta ("ancora una volta") ai dirigenti del Ministero dell'Istruzione presenti all'incontro è dunque quella di "intercedere" affinché anche al livello politico il dicastero di viale Trastevere si dimostri sensibile alle istanze della Fish: "Il ministro Gelmini non deve aver paura di noi - afferma il vicepresidente Salvatore Nocera - perché siamo persone per bene e non dei rivoluzionari pregiudizialmente ‘contro': purtroppo però ancora oggi non sappiamo se il ministro intende riconvocare l'Osservatorio al Ministero, se inviterà gli Uffici provinciali ad applicare l'Intesa firmata a marzo in Conferenza Stato - Regioni sull'integrazione, se accetterà di incontrarci per dialogare con le famiglie e anche con gli insegnanti. Aspettiamo ancora un segnale, dopo di che - se non arriverà - dovremmo trarre le nostre conclusioni...".