Prof in esubero trasferiti d'ufficio.
E così si tagliano 7 mila cattedre.

 ItaliaOggi, 30.9.2008

Dal prossimo anno scolastico tutte le cattedre delle secondarie saranno ricondotte a 18 ore settimanali. E se non ci saranno abbastanza ore per costituire cattedre a sufficienza per tutti i titolari, gli ultimi in graduatoria d'istituto saranno dichiarati soprannumerari e trasferiti d'ufficio.

Lo prevede l'articolo 22 di una bozza di regolamento sulla riorganizzazione della rete scolastica, predisposta dal ministero dell'istruzione per dare attuazione al decreto legge 112/2008 (si vedano le anticpazioni di IO di giovedì scorso) e al relativo piano di risparmi.

Ora più rischi

Il provvedimento, se approvato senza modifiche sostanziali, azzererà le norme di tutela che erano state previste dall'articolo 35 della Finanziaria del 2003 (legge 289/2002) che prevedevano la costituzione delle cosiddette cattedre di salvaguardia. In buona sostanza, la disciplina attualmente in vigore, nel disporre la cancellazione delle ore a disposizione tramite il riempimento delle cattedre fino a 18 ore fissa un limite. Esso consiste nella impossibilità di procedere a questa operazione se nell'istituzione scolastica, a seguito della riconduzione delle cattedre a 18 ore vengano a verificarsi delle situazioni di soprannumerarietà.

Insomma, sì alla riconduzione a 18 ore, ma patto che non venga buttato fuori nessuno. Questo precetto, peraltro ribadito anche dalla giurisprudenza (tribunale di l'Aquila 22 del 15.6.2004) a breve sarà superato. E dall'anno prossimo, sempre che il decreto passi (cosa peraltro assai probabile) la riconduzione avverrà a tappeto. Anche nelle classi di concorso precedentemente risparmiate, come per esempio la classe A043 (lettere nella scuola media).

Con questa operazione il governo conta di tagliare 5mila cattedre. E dalla sola cancellazione delle cattedre di salvaguardia, conta di tagliarne altre 2mila. In tutto, già dal prossimo anno: 7mila cattedre in meno.

L'ultimo perde posto

Quanto al trattamento dei soprannumerari, la bozza regolamentare rimanda alle procedure fissate dal contratto integrativo sulla mobilità. La procedura prevede in via preliminare la compilazione di una graduatoria d'istituto, nella quale devono essere inclusi tutti i docenti titolari nell'istituzione scolastica. Questa graduatoria, redatta con elenchi distinti per classi di concorso, viene elaborata secondo una serie di punteggi con riguadardo all'anziantià di servizio, alla continuità didattica, ai titoli posseduti e alle esigenze di famiglia. Dopo di che, all'atto dell'insorgenza della situazione di soprannumerarietà, il dirigente scolastico individua i docenti che vanno incontro al trasferimento d'ufficio, identificandoli in coloro che si troveranno collocati agli ultimi posti in graduatoria. Il tutto tenendo conto anche del regime di particolare tutela che la legge accorda ai portatori di handicap o a chi li assiste in via esclusiva (articoli 21 e 33 della legge 104/92). Che prevede per loro l'esclusione dalla graduatoria e l'inamovibilità. Dopo di che gli interessati possono presentare la cosiddetta domanda condizionata di trasferimento: un'istanza in tutto simile a una domanda di trasferimento, recante un elenco di comuni dove l'interessato preferibbe essere trasferito. Il tutto a condizione che nella scuola non si riformi una cattedra. Nel qual caso la domanda non viene essere presa in considerazione.

L'interessato, peraltro, ha anche la facoltà di non avvalersi del diritto a porre questa condizione, partecipando in ogni caso ai movimenti.

Il trasferimento

Qualora la situazione di soprannumerarietà dovesse persistere, l'amministrazione procede ad esperire gli adempimenti volti a soddisfare le preferenze espresse. E se nessuna delle sedi espresse risulta disponibile, procede al trasferimento d'ufficio secondo il cosiddetto criterio di viciniorità. Vale a dire facendo dei tentativi partendo dal comune più vicino alla scuola di precedente titolarità e così via dal più vicino al più lontano, fino a quando non si trova una sede disponibile.

Se nemmeno così è possibile ricollocare il docente interessato, l'amministrazione procede a collocarlo nella dotazione organica provinciale: una specie di limbo dove vengono sistemati gli insegnanti soprannumerari senza sede ai quali sarà assegnata una sede provvisoria per un anno in sede di mobilità annuale, tramite le cosiddette utlizzazioni.

L'utilizzazione

Si tratta di un provvedimento di mobilità annuale destinato proprio ai docenti che abbiano subito un trasferimento d'ufficio, in quanto soprannumerari, oppure che non abbiano ancora ottenuto l'assegnazione della sede definitiva oppure ancora ad altre categorie di docenti puntualmente individuate nel contratto annuale sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie. L'utilizzazione viene disposta sempre a domanda dell'interessato, che può richiedere, contestualmente, di essere utilizzato in classi di concorso diverse da quella di titolarità oppure in altri gradi e ordini di scuola. Si può chiedere per sedi della stessa provincia o per sedi di altra provincia.