Tra scioperi e drappi neri da TuttoscuolaFOCUS, N. 252/358, 7 settembre 2008 Il programma di incontri settembrini tra i maggiori sindacati e il ministro della pubblica istruzione Gelmini risulta confermato, ma sui tavoli che vedranno le parti confrontarsi si addensano nuvole minacciose. I precari, che giā da tempo si sono organizzati autonomamente in una miriade di sigle, annunciano e in qualche luogo (come a Napoli) giā danno inizio alla occupazione degli uffici del MPI (Direzioni ragionali e USP). Il 27 settembre i Cobas organizzano un convegno nazionale dei precari a Roma, che sarā seguito il 17 ottobre da uno sciopero nazionale. L'Unicobas, altro sindacato di base, proclama per il 3 ottobre uno sciopero generale con manifestazione a Roma. Un'altra sigla, CUB, propone lo sciopero per il 19 ottobre. Altre iniziative sono annunciate in varie cittā italiane, dalla raccolta delle firme contro il maestro unico alla esibizione di un drappo nero alla finestra e di un segno di lutto al braccio ("per la morte della scuola") da portare nel giorno di inizio dell'anno scolastico. Un'iniziativa che č piaciuta alla associazione professionale Proteo Fare Sapere, vicinissima alla CGIL, che la propone non solo ai precari ma "a tutti gli insegnanti" nel primo giorno di scuola.
I
sindacati confederali per il momento si limitano a una massiccia
serie di assemblee nelle scuole, ma si preparano alla lotta. La
Flc-Cgil pubblica nel suo sito un corposo dossier di pesanti
critiche praticamente su tutta la politica scolastica dell'attuale
governo. La Cisl scuola parla, a proposito del maestro unico, di
"pedagogia di cassa". Anche la UIL scuola parla di "decisione
davvero sbagliata", mentre la Gilda degli insegnanti definisce un
"fatto gravissimo" l'uso dello strumento del decreto legge. Perfino
il moderato Snals, che pure apprezza alcune decisioni, come il
ripristino dei voti, dice "no al metodo Gelmini di decidere
unilateralmente". |