La Gelmini cancella i ragionieri.
In arrivo i regolamenti attuativi del piano di
tagli. Alessandra Ricciardi ItaliaOggi, 25.9.2008 La tagliola della Gelmini cala anche sugli istituti tecnici: 12 mila insegnanti in meno e via alcuni indirizzi storici, come quello dei ragionieri. Mentre ancora si attende il via libera del ministro dell'economia, Giulio Tremonti, al piano di attuazione dei tagli di spesa nella scuola -previsti dalla manovra finanziaria estiva per circa 7,8 miliardi di euro in tre anni- all'Istruzione si sono portati avanti con il lavoro. E hanno cominciato a predisporre i regolamenti con cui si mette in pratica il piano di risparmi. A partire da quello che ridimensiona la rete scolastica, prevedendo, per esempio, che nei piccoli centri si possano costituire pluriclassi anche con 18 studenti, a fronte degli attuali 12. Per finire con quello che ridisegna l'istruzione tecnica e professionale, tagliando ore, indirizzi e insegnanti.
Lo stato di avanzamento della riforma della
scuola ha colto di sorpresa gli stessi sindacati, che ieri erano
stati convocati per un vertice tecnico al dicastero di viale
Trastevere e hanno appreso che del piano Istruzione-Economia, ovvero
i grandi numeri della manovra, non è ancora dato sapere nulla. Ma
che, intanto, i regolamenti attuativi sono in dirittura d'arrivo,
probabilmente saranno inviati alle commissioni permanenti di camera
e senato già entro metà ottobre. Un accelerazione, quella inferta
dal ministro dell'istruzione, MariaStella Gelmini, reso possibile
anche dal fatto che sono stati riutilizzati i lavori delle
commissioni insediate dai precedenti ministri. Per esempio, quello
della commissione sulla riforma degli istituti tecnici e
professionali, voluta da Giuseppe Fioroni, e quella sul riordino dei
licei, secondo il progetto di Letizia Moratti. In questo modo, la
Gelmini punta a riscrivere l'impalcatura della scuola italiana, da
elementari a superiori, nel giro di un anno. Centrando gli obiettivi
di riduzione di spesa fissati dalla manovra estiva.
Il riordino degli istituti tecnici dovrebbe
partire dal 2009, un anno dopo toccherà ai professionali. Per questi
la strada è più lunga dovendosi, per competenza, concordare con le
regioni la nuova disciplina. I tecnici vedranno scendere l'orario di
lezione da 36 al massimo a 32 ore settimanali, comprensivi di
laboratori e materie specializzanti. Per un risparmio stimato in 12
mila cattedre. I percorsi saranno assestati, secondo quanto risulta
a ItaliaOggi, in base a una scansione di 2+2+1: un primo biennio
iniziale, seguito da un biennio formativo sugli indirizzi e un
ultimo anno che sarà diversificato in base alla scelta dello
studente: accedere immediatamente al mondo del lavoro oppure
proseguire gli studi con l'università. A oggi, esistono oltre 900
indirizzi. Saranno radicalmente ridotti. Per i nuovi tecnici ce ne
saranno due principali: quello economico (amministrazione, finanza e
marketing, la prima area; turismo, la seconda) e quello tecnologico
(conterà 9 aree). Il tradizionale istituto per ragionieri non trova
riscontro in nessuno degli indirizzi così individuati. Sarà
fortemente ampliata l'autonomia degli istituti nel decidere il piano
di studi: 20% dell'orario per il primo biennio, che sale a 30% nel
secondo e 35% nell'ultimo anno.
Un altro regolamento ristruttura la rete
scolastica, con l'accorpamento di tutte le scuole che hanno meno di
500 alunni. Innalzati i tetti di presenza degli alunni in classe.
Per esempio, per le pluriclassi si passa da un massimo di 12 a un
massimo di 18 studenti. e in una scuola elementare potranno aversi
in una stessa classe con uno stesso insegnante, se il modello è
quello delle 24 ore e del maestro unico, bambini del primo anno, a
cui il docente dovrà insegnare a tenere la penna in mano, con
bambini di terzo o quinto anno, a cui insegnare i primi rudimenti di
storia o scienze. Le pluriclassi sono funzionali ad accorpare
sezioni e ridurre insegnanti. Mantenendo la scuola nei piccoli
comuni, soprattutto di montagna. Molto presenti al Nord. |