Il ministro illustra il piano. La replica: scuola più povera
Meno ore, più matematica" Mario Reggio, la Repubblica, 20.9.2008 ROMA - Meno ore di scola alle superiori. Conferma del maestro unico alle elementari, 24 ore a settimana ma con l'aiuto di un insegnante d'inglese. Riappare l'anticipo a due anni e mezzo alla materna, una scelta di morattiana memoria e cancellata da Fioroni. Tutti gli studenti avranno un costo standard a prescindere dalle condizioni nelle quali studiano. L'annunciato incontro tra il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini ed i sindacati della scuola si è svolto ieri pomeriggio a viale Trastevere. Un incontro dai risvolti "bizzarri": ai segretari delle organizzazioni sindacali non è stato consegnato il piano che prevede il taglio di oltre 120 mila tra insegnanti e non docenti, sostituito dalle proiezioni di una serie di slide. Il testo integrale verrà alla luce la prossima settimana. Al termine dell'incontro i leader sindacali hanno commentato: è un piano di fantasia, confermiamo lo stato di mobilitazione ed anche azioni di lotta. Il messaggio del ministro Gelmini è stato, comunque, chiaro: il taglio delle cattedre è già contenuto nel decreto approvato dal governo e non si discute. Non sono mancate le rassicurazioni verbali: in tre anni si taglieranno 7 miliardi e 800 milioni di euro ma due miliardi saranno utilizzati per la formazione, le nuove tecnologie e per premiare gli insegnanti più bravi. Non saranno toccati gli insegnanti di sostegno e le scuole di montagna. Aumenteranno le sezioni "primavera" per i bambini da due a tre anni. Il tempo pieno aumenterà del 50 per cento. Le slide hanno confermato, come anticipato da Repubblica il 14 settembre scorso, la riduzione delle ore di insegnamento nelle superiori: tecnici e professionali da 36 a 32 a settimana. I licei classici, scientifici, linguistici e delle scienze umane passano 33 a 30 ore. Diminuisce il tempo scuola nel classico, ma aumenteranno le ore di matematica e la lingua straniera sarà insegnata per tutti e cinque gli anni. Restano molti punti oscuri rispetto al testo integrale del piano di 24 pagine con tanto di tabelle numeriche sui tagli. Non si parla di riduzione di orario alle materne, non si spiega come verrà incrementato del 50 per cento il tempo pieno, silenzio sulla riduzione di orario alle medie inferiori. Tutti dubbi che hanno rinsaldato il fronte sindacale.
«In pratica non c'è alcun piano
- ha detto Rino Di Meglio,
coordinatore della Gilda
che conferma il sit-in di fronte il parlamento per il 16 ottobre -
ci sono solo dei titoli ed
un'impostazione politica. È difficile confrontarci su questo».
Molto duro il numero uno della Cgil, Enrico Panini: «Più che un
piano operativo è un piano di fantasia. I tagli in realtà saranno
200 mila. Da quello che ci hanno detto scompare il modulo, si
riducono genericamente indirizzi ed ore. Si delinea una scelta netta
che è la privatizzazione della scuola. E poi il ministro ci ha
negato una trattativa, ci ha detto che ha il vincolo previsto dalla
finanziaria. A farne spese saranno le famiglie più povere». «Più che
un piano di razionalizzazione - osserva Francesco Scrima, segretario
generale della Cisl scuola - è un piano di dismissione, serve per
coprire la manovra. Avremo una scuola più povera e meno qualificata.
Serve una mobilitazione, anche delle famiglie, per contrastare
questo piano». La Cisl conferma la manifestazione in programma a
Roma per l'11 ottobre. Per i Cobas la Gelmini ha presentato «un
piano di cannibalizzazione della scuola, confermiamo la
mobilitazione dei precari del 27 settembre a Roma e lo sciopero
nazionale del 17 ottobre». |