Avvio d'anno amaro non solo per i docenti:
in tre anni il governo taglierà 44.500 posti agli Ata.

Alunni in classe. E bidelli a casa.

Tutti i numeri del piano che farà risparmiare 8 miliardi.

 di Alessandra Ricciardi da ItaliaOggi, 16.9.2008

Non solo i prof, ma anche i bidelli, gli assistenti e i segretari dovranno stringere la cinghia. Se per i docenti la mannaia del piano con cui il tandem Tremonti-Gelmini attua la manovra finanziaria estiva (anticipato in esclusiva da ItaliaOggi mercoledì scorso) si tradurrà in un taglio in tre anni di 87.400 cattedre, la stangata per gli Ata sarà di 44.500 posti. E, anche in questo caso, a pagare pegno saranno i precari, ai quali le speranze di agguantare nei prossimi anni un contratto a tempo indeterminato vengono del tutto spente. Un avvio di anno scolastico dunque amaro per tutto il personale del settore. Lo «schema di piano programmatico del ministero dell'istruzione, dell'università e ricerca, di concerto con il ministro dell'economia e delle finanze», di cui IO pubblica l'attuale relazione finanziaria allegata, sarà presentato nei prossimi giorni ai sindacati. Un faccia a faccia, quello con il ministro dell'istruzione, MariaStella Gelmini, che si annuncia al fulmicotone, viste le dichiarazioni di guerra già fatte pervenire dalle sigle e le manifestazioni di protesta che sono andate in scena in questi giorni. Perché le riduzioni di spesa coinvolgono tutti i gradi di scuola e tutti i dipendenti. E i margini di manovra sono veramente ridotti: il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, è stato inflessibile su quegli 8 miliardi di risparmi che in Finanziaria ha accollato alla scuola. Ecco tutte le misure previste.

Infanzia.
L'orario obbligatorio dovrà essere rivisto perché le attività educative potranno svolgersi «anche solamente nella fascia antimeridiana». Il che vuol dire dimezzare il servizio che oggi prosegue il pomeriggio e impegna due insegnanti per classe. In questo caso, però, i risparmi saranno utilizzati per estendere il servizio. È reintrodotto, con successivo intervento normativo, l'istituto dell'anticipo previsto dalla legge n. 53/2003.

Primaria. Torna il maestro unico, per 24 ore di servizio settimanale a docente. «Le economie derivanti da tale modello didattico, al momento non quantificabili, consentono di ottenere ulteriori risorse che potranno ridurre l'incidenza degli altri interventi», si legge nel documento. L'insegnamento della lingua inglese sarà affidato a un docente di classe opportunamente formato con un corso di 150/200 ore.

Medie. L'orario obbligatorio della scuola secondaria di primo grado è fissato, in via ordinaria, a 29 ore settimanali, rispetto alle 32 ore attuali. Le classi funzionanti con tempo prolungato saranno ricondotte all'orario normale qualora non dispongano di servizi e strutture adeguate per dare il servizio pomeridiano per almeno tre giorni a settimana. Comunque, lì dove si farà il tempo prolungato, l'orario scenderà a 36 ore settimanali.

Superiori. L'orario obbligatorio dei licei classici, linguistici, scientifici e delle scienze umane sarà pari a 30 ore a settimanali, 32 per gli artistici e i musicali, così come per tecnici e professionali, comprese le attività di laboratorio. La presenza del docente tecnico pratico dovrà essere ridotta del 30%. Possibile anche la riduzione delle superiori da 5 a 4 anni, con un quinto anno ballerino, solo per coloro che proseguiranno la formazione all'università. I dettagli operativi di questa misura in un successivo provvedimento.

Rete scolastica. Per costituire una scuola autonoma (sono 10.760) servono tra i 500 e i 900 alunni, tra i 300 e i 500 se si trovano in zone montane o nelle piccole isole e se si tratta di istituti comprensivi del 1° ciclo o scuole superiori del 2° ciclo. Ad oggi, rileva il piano, circa 700 istituzioni hanno una popolazione studentesca inferiore ai minimi: meno di 300 alunni, in media. Per queste sedi è previsto il ritorno nei parametri,pena la soppressione. Discorso analogo per le sedi scolastiche che hanno meno di 50 alunni: sono il 15% dei 41.862 punti di erogazione del servizio, probabilmente saranno soppresse.

Alunni per classe. Il rapporto di alunni per classe sarà elevato di uno 0,2% per il 2009/2010 (taglio di 6 mila cattedre) e di un ulteriore 0,1% per ciascuno dei due anni successivi (3400 posti in meno per anno).

Ata. Il taglio complessivo è del 17% dei posti, in tre anni. I più penalizzati saranno i bidelli: -29.076. Gli assistenti amministrativi perderanno oltre 1.040 posti, 3.965 i tecnici, 700 i direttori amministrativi, ovvero i vecchi segretari.

La durata. Il prossimo anno il taglio più duro:42.100 cattedre in meno, prevedono in tabella. Si tratta di 6 mila frutto dell'aumento degli alunni per classe, 14 mila dalle elementari (10 mila in meno con il maestro unico e 4 mila con l'eliminazione del prof specialista di inglese), 10 mila alle medie (con l'orario ridotto), 5 mila posti salteranno con la riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore settimanali, 3.300 grazie alla revisione dei programmi e degli orari delle superiori. Anche i corsi serali daranno il loro contributo:1500 docenti in meno. Nel 2010-2011, il taglio aggiuntivo sarà di 25.600. Di 19.700 nel terzo e ultimo anno.