In arrivo anche la riforma della formazione
tecnico-professionale: Nei tecnici il 5° anno è ballerino. Diverso in base al futuro del giovane: università o lavoro Carlo Forte ItaliaOggi, 30.9.2008
Meno ore di lezione e riduzione degli
indirizzi. E' questa la ricetta del governo per ridurre il peso
degli istituti tecnici nella bilancia dei pagamenti. Le intenzioni
dell'esecutivo sono contenute in un apposito piano per la riforma
del canale della formazione tecnica.
L'orario di lezione scenderà dalle attuali 36
ore a 32 ore settimanali. Il tutto, moltiplicato per 33 settimane di
lezione, fa 1056 ore di lezione annuali. E questo modello sarà
articolato in un'area di istruzione generale comune e aree di
indirizzo. I percorsi formativi, tutti di durata quinquennale,
saranno caratterizzati da un biennio orientativo, un ulteriore
biennio e infine un biennio che concluderà i corsi di istruzione e
sarà finalizzato all'inserimento nel mondo del lavoro o alla
formazione terziaria.
L'autonomia didattica potrà essere esercitata
sul 20% del monte ore nel primo biennio, 30% nel secondo biennio e
35% nell'ultimo anno. Ciò per favorire le opzionalità, la
flessibilità dei percorsi, le transizioni tra canali formativi e le
partnership a livello territoriale. Le metodologie formative
includeranno il potenziamento dei laboratori. Ciò avverrà anche
tramite la riduzione delle ore di compresenza degli insegnanti
tecnico-pratici di almeno il 30%. E sarà potenziata anche
l'alternanza scuola-lavoro tramite tirocini e stage in azienda. Il
percorso finale terminerà con l'esame di stato.
La modifica degli ordinamenti sarà avviata
progressivamente a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010.
Dall'anno scolastico 2009/2010 non saranno conseguentemente attivate
nelle prime classi le sperimentazioni attualmente in atto. Per i
centri di istruzione per gli adulti, (compresi i corsi serali degli
istituti di II grado) sarà ridefinito l'assetto
organizzativo-didattico, prevedendo un numero contenuto di materie
di insegnamento. Eventuali docenti in esubero non potranno essere
utilizzati in corsi o in moduli non ordinamentali. I percorsi formativi saranno suddivisi in 2 settori: uno economico e l'altro tecnologico. I titoli rilasciati non saranno più distinti in ragionieri, geometri e periti, ma confluiranno tutti nella qualifica di perito al quale sarà aggiunto l'aggettivo relativo all'indirizzo frequentato.
Il settore economico comprenderà un indirizzo
su amministrazione, finanza e marketing e un altro sul turismo. Il
settore tecnologico comprenderà invece 9 indirizzi: 1) meccanica,
meccanotropica ed energia; 2) logistica e trasporti; 3)
elettrotecnica ed elettronica; 4) informatica e telecomunicazioni;
5) grafica e comunicazione; 6) chimica e biologia; 7) tessile,
abbigliamento e moda; 8) agricoltura e agroindustria; 9)
costruzioni, ambiente e territorio. Ciascuno degli indirizzi sarà
caratterizzato da un'area di istruzione generale, comune a tutti i
percorsi formativi e in aree di indirizzo, che potranno essere
ulteriormente specificate in opzioni, con riferimento alle esigenze
del mondo del lavoro e del territorio.
La struttura dei percorsi sarà caratterizzata
a sua volta da un primo bienno con 693 ore annuali di attività e
insegnamenti generali, comuni ai settori economico e tecnologico e
363 ore annuali di attività e insegnamenti obbligatori per ciascun
indirizzo. Nel primo biennio gli studenti completeranno l'obbligo
scolastico e cominceranno ad acquisire i saperi e le competenze di
indirizzo in funzione orientativa. Soprattutto attraverso la pratica
di laboratorio. La generalità di base delle competenze consentirà
loro di cambiare indirizzo qualora lo ritennessero opportuno, anche
mediante il riconoscimento di crediti.
Il secondo biennio e l'anno conclusivo saranno
caratterizzati da un percorso formativo di 495 ore annuali di
attività e di insegnamenti generali comuni ai due settori economico. |