Ok di Tremonti alla Gelmini sul piano scuola:
Maestra unica anche alle materne. ItaliaOggi, 26.9.2008
Il visto si stampi dell'Economia è arrivato
ieri. E subito il piano è stato inviato dal ministero
dell'istruzione ai sindacati, che da giorni facevano pressing per
conoscere nei dettagli come il tandem Tremonti-Gelmini avrebbe
attuato i risparmi di spesa nella scuola. Scorrendo le tabelle
allegate allo «schema di piano programmatico, di cui all'articolo 64
del decreto legge 25 giugno 2008, n.112», si apprende con esattezza
l'entità dei tagli (confermate le anticipazioni di ItaliaOggi
dell'11 e 16 settembre scorso) e si scopre che non vi è garanzia del
tempo pieno alle elementari, che pure il ministro dell'istruzione,
MariaStella Gelmini, aveva assicurato. Probabilmente, lo stralcio di
un riferimento chiaro al tempo pieno è uno degli effetti
dell'operazione di restyling che il responsabile dell'Economia,
Giulio Tremonti, ha condotto sulle proposte avanzate da viale
Trastevere. Complessivamente, saranno 87.400 le cattedre da
sopprimere entro l'anno scolastico 2011/2012 e 44.500 i posti per il
personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Una sforbiciata di
oltre 132 mila unità su un organico di quasi un milione di
dipendenti, il più nutrito, quello della scuola, di tutto il
pubblico impiego. Tra i segmenti che concorreranno al contenimento
della spesa, anche le materne. Dove debutterà, dopo averlo già fatto
alle elementari, la maestra unica. Le classi come articolate oggi
-due insegnanti che si alternano tra mattina e pomeriggio -
tenderanno infatti a sparire, per lasciare il posto a un servizio
dimezzato, ovvero limitato alle 4 ore della mattina (8.30-12.30).
«L'orario obbligatorio delle attività educative, nell'ottica di una
progressiva generalizzazione e tendo conto delle diversificate
esigenze rappresentate dalle famiglie, si svolge anche solamente
nella fascia antimeridiana, impiegando una sola unità di personale
docente per sezioni e riorganizzando il più possibile il
funzionamento delle sezioni di una medesima scuola sulla base di
tali opzioni». In questo caso, però, le economie di ore e di posti
potranno essere utilizzate per «nuove attivazioni», ovvero per
estendere il servizio a fronte di una domanda crescente, causata
dalla maggiore natalità e dall'immigrazione. Per il resto, tre le
aree di intervento: revisione degli ordinamenti scolastici;
riorganizzazione della rete scolastica, compresi i centri
territoriali per l'educazione degli adulti e i corsi serali;
razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole. Sul
fronte della rete, saranno accorpate le scuole sottodimesionate e le
classi saranno più nutrite. Alle elementari, l'opzione prioritaria
sarà quella del maestro unico con 24 ore di lezioni settimanali.
Ulteriori estensioni del servizio, con il modello a 27 o a 30 ore
settimanali, saranno possibili nei limiti delle risorse e del
personale di cui dispongono le scuole. L'insegnamento della lingua
inglese sarà affidato a un maestro opportunamente specializzato e
non più a uno specialista. Alle medie, l'orario obbligatorio delle
lezioni sarà di 29 ore settimanali (rispetto alle 32 attuali). Nei
licei, l'orario scenderà sotto il tetto massimo delle 30 ore
settimanali. Per i tecnici e professionali, il numero degli
indirizzi di studio dovrà essere ridimensionato, così come l'orario
di lezione, che non potrà superare le 32 ore settimanali (sono 36
oggi), comprensive delle attività di laboratorio e di quelle
specializzanti. |