Abbasso la Gelmini Gigi Monello da Fuoriregistro del 26.9.2008
"Continua 'sta lezione di mmerda, vai...dai!",
così, tornato al suo posto dopo un alterco alla cattedra, un giovane
energumeno autorizza la prof a riprendere il suo lavoro. Intanto la
classe sghignazza e un invisibile eroe filma. In un altro, un saltellante bulletto simula colpi di boxe al viso e al corpo di un docente in piedi, terreo, immobile, spalle al muro. Il tipo la tira per le lunghe: sa di essere filmato; i compagni ridacchiano. Fa finta di venire colpito, si butta per terra beffardamente dolorante; poi torna: i pugni chiusi del ragazzo sfiorano il viso dell'adulto, che ogni tanto emette solo un sommesso, "Vuoi andarti a sedere?". Mi chiedo se e come avrà fatto a riprendere la lezione. Terza scena: uno studente entra in aula, si piazza di fianco alla cattedra, slaccia la cintura, abbassa i pantaloni e mostra gli slip bianchi ad una esterrefatta insegnante di mezza età; poi allarga le braccia e con tono sensuale dice, "Mi preenda!" Conseguenze disciplinari? Dalla superba flemma con cui l'autore torna sorridente al suo posto, tenderemmo ad escluderlo. Quarta prodezza: video brevissimo. Azione fulminea: Il campione questa volta blocca improvvisamente la giovane prof e le stampa a forza un bacio sulla bocca; plauso generale, mentre l'insegnante afferra cupa il registro di classe. Che dite? Severamente ammonito? O i classici, fatali, tre giorni con il terribile "obbligo di frequenza"?
Ho fedelmente descritto solo quattro delle
centinaia di video che chiunque può trovare su YouTube: una galleria
inesauribile di idiozie, sconcezze, banalità, piccoli sadismi,
mafiosità, voglia di apparire. Una stagione di disinvolta incoscienza.
Chiedo a chi legge: in tutta onestà, i quattro
deliziosi episodi di cui sopra, sarebbero stati "probabili" in un
sistema in cui, con sicurezza, per cose del genere perdi l'anno?
Baciare una donna per strada è un reato? Spogliarsi davanti ad una
donna per strada è un reato? Perché mai la scuola dovrebbe tanto
singolarmente differire dalla vita? Già immagino la sdegnata obiezione: "chi è capace di insegnare, rispetto e ordine se li guadagna attraverso doti professionali e umane; non con le minacce". È la dottrina che definirei della "Inclusione/Purchessia". Un dogma retorico e ingenuo. È cosa largamente osservata, che, nel complicato andirivieni tra rifiuto e accettazione dell'adulto dentro il quale un adolescente si forma, a volte un atteggiamento duro ma schietto è più valido di uno "istituzionalmente" mite e comprensivo; meno frustrante, nell'immediato, ma percepito, in profondità, come falso. Siamo così veramente sicuri che la verità (anche solo come monito) non sappia ottenere di più di un "amore dovuto"? Ma ammettiamo pure che l'argomento sia infondato. E che sia vero, invece, il principio, "A scuola Inclusione sempre". Dovremmo, a questo punto, disporre di un mezzo milione circa di signori tanto straordinariamente carismatici da inchiodarti davanti per 5 ore un gruppo di 30 studenti. Cosa bella e improbabile. Piaccia o non piaccia, la scuola non è fatta di maghi.
Il 5 in condotta? Dimentichiamoci per un attimo
che è la Gelmini a restituircelo e riprendiamocelo tutto. Magari con
il desiderio (impegnativo e silenzioso) di non doverlo mai usare. |