IL CASO IN UNA MATERNA DI RAVENNA.

Troppo chiasso a scuola?
Tappi gratis per le maestre.

La novità a spese del Comune: "Un modo per ridurre l'esposizione al rischio". Sono destinati alle insegnanti delle scuole più vecchie, non insonorizzate, dove il rumore dei bambini durante la ricreazione raggiunge livelli fra gli 80 e gli 85 decibel

Il Resto del Carlino, 30.10.2008

Ravenna, 29 ottobre 2008 - Maestre a scuola come in fabbrica. Nella borsetta, prima di uscire di casa la mattina e presentarsi al lavoro nella loro ‘materna’, assieme a burrocacao e fazzolettini, dovranno ricordarsi di mettere i tappi gialli per le orecchie. Potranno utilizzarli dopo pranzo, quando i bimbi si scatenano nella ricreazione. I dispositivi, muniti di cordino per non dimenicarli in giro, vengono forniti gratuitamente dall’amministrazione comunale di Ravenna, che intende in questo modo salvare i timpani delle sue insegnanti destinate alle scuole più vecchie, quelle non insonorizzate, dove il rumore dei bambini, appunto al momento della ricreazione dopo la pausa pranzo, raggiunge livelli compresi fra gli 80 e gli 85 decibel.

Così, in ossequio alla legge ‘626’ e al decreto legge 195 del 2006, la città dei mosaici bussa al magazzino delle farmacie comunali e si procura una scorta extra di tappi per le orecchie destinati a proteggere l’udito delle sue maestre. I sindacati non ci stanno: e i bambini e le ‘dade’ che li accudiscono, non sono forse esposti anche loro al sovradosaggio di decibel? Poi i tappi non rischiano di ridurre il livello di attenzione delle maestre proprio nel momento in cui i bimbi si ‘scatenano’ e devono essere particolarmente vigilati?

Niente da fare. "L’esposizione al rumore — rispondono in Comune — può essere un elemento di rischio in casi particolari esclusivamente per le insegnanti, perché è collegata alla durata nel tempo e all’usura derivante da decenni di permanenza nell’ambiente. I dispositivi peraltro permettono di sentire, non rendono sordi — rassicurano — ma semplicemente attutiscono l’impatto dell’onda sonora".

Insomma i genitori possono stare tranquilli. Le organizzazioni sindacali tuttavia non sono d’accordo. "Occorrono interventi strutturali — suggerisce Manuela Drudi della Cisl funzione pubblica ravennate — che risolvano il problema alla radice e tutelino tutto il personale delle materne ed anche i bambini". In municipio per adesso rispondono picche. Al massimo si potrà pensare di utilizzare diversamente gli spazi comuni che costituiscono l’ambiente ‘a rischio’, evitando situazioni di sovraccarico sonoro "nel benessere degli insegnanti e dei bambini".

E, in ogni caso, verranno intensificate le visite specialistiche dagli otorinolaringoiatri per le maestre che operano negli istituti più rumorosi. "Siamo da sempre attenti alla tutela della salute dei nostri dipendenti", è la parola d’ordine degli uffici tecnici di Palazzo Merlato.