Fioroni: la riforma è Gelmini
"è molto più di una manutenzione.
E' lo sfascio della scuola".

da Tuttoscuola, 8 ottobre 2008

Da ministro a ministro. Forse le critiche più pungenti alla riforma voluta dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che la aveva definita piuttosto una "manutenzione" (si veda l'articolo Gelmini: la mia non è riforma, ma semplice manutenzione), vengono dall'ex inquilino di viale Trastevere ed esponente del Pd Giuseppe Fioroni, che ha dichiarato: "La riforma della scuola proposta dal governo è molto più di una manutenzione, rappresenta lo sfascio della scuola".

L'ex ministro ha poi spiegato la sua affermazione: "La manutenzione si fa per rendere piu' funzionante ed efficace l'oggetto dell'intervento. In questo caso si sfascia la scuola elementare e la scuola pubblica, senza un progetto educativo e senza un futuro da proporre ai nostri ragazzi, ma semplicemente per risparmiare e fare una manovra di bilancio".

Fioroni è stato anche critico sulla richiesta del voto di fiducia: "Fare il voto di fiducia per la prima volta nella storia repubblicana su elementi che riguardano la scuola e l'ordinamento scolastico non ha precedenti". Fioroni è poi entrato nel merito del decreto, osservando che si tratta del risultato "di una manovra finanziaria approvata in nove minuti e di un decreto che rende questa scuola inadeguata". Questa è "una scuola che guarda al passato e obbliga i nostri bambini ad avere gli stessi stimoli che 60 anni fa, nella civiltà post contadina, venivano offerti agli italiani quando avevano bisogno di essere alfabetizzati". Con questa riforma, saranno "225mila i posti di lavoro tagliati in tre anni", e "si invecchia la scuola, perché avremo il maestro unico di un'età' compresa tra i 55 e i 60 anni, si impoverisce la nostra scuola e si la priva di quelle competenze che davano ai nostri ragazzi il meglio".

Anche Silvana Mura, deputata di Italia dei Valori, ha criticato aspramente la riforma, nel suo intervento alla Camera: "La riforma della scuola che il governo impone con il voto di fiducia si scrive Gelmini ma si legge Tremonti. A quest'ultimo vanno ascritti i provvedimenti concreti e dannosi come il taglio di 8 miliardi, il maestro unico il taglio di 87.000 cattedre e di 44.500 unità di personale non docente. Della Gelmini invece sono i provvedimenti inutili e la sua inqualificabile assenza oggi in aula avvalora questa tesi".

Un pessimo giudizio è anche quello dell'Udc, che conferma la sua opposizione al decreto scuola: "Se il ministro Gelmini - osserva in una nota Luisa Capitanio Santolini - afferma che non ha realizzato alcuna riforma dà ragione a chi ha criticato il governo per aver introdotto piccole novità buone solo per la propaganda".

La deputata centrista chiede che "l'Esecutivo affronti le vere questioni come l`autonomia, la valutazione delle scuole, la carriera e gli stipendi degli insegnanti e la libertà di scelta educativa, nodi che non si sciolgono con una semplice 'manutenzione'. Stupisce - conclude Santolini - che il ministro stesso parli di aumento dei servizi alle famiglie, quando nel decreto-legge, peraltro blindato dalla fiducia, non se ne vede nemmeno l'ombra".