Sciopero Unicobas: di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola, 3.10.2008. La differenza sarebbe dovuta al fatto che la rilevazione del Miur è ancora molto incompleta. A Roma adesioni significative (più del 7% dei docenti, secondo il Miur). Il segretario nazionale D'Errico giudica fuori tempo e fuori luogo l'iniziativa Cobas del 17 ottobre. Dati discordanti sullo sciopero proclamato dall’Unicobas per la giornata di oggi. Secondo i dati parziali rilevati alle ore 16.45 dal Ministero dell’Istruzione le adesioni avrebbero superato di poco il 2%.
Nelle 3.575 scuole rilevate (su
10.752) hanno scioperato - sempre secondo il Miur - 6.899 dipendenti
(su 335.482 tenuti al servizio).
“Secondo i dati ufficiali dello
stesso Miur a Roma lo sciopero ha visto una partecipazione
significativa: 7,32% dei docenti, 4% degli ATA e persino un 2,5% dei
dirigenti scolastici. Ma secondo i nostri dati le cose sono andate
persino meglio: le scuole chiuse sono state centinaia, a Roma si è
superato il 30% e nei grandi centri urbani si è andati oltre il 20%”
“Certo, si tratta di un ottimo
successo, se si tiene conto che i mezzi di informazione hanno
praticamente oscurato la notizia e se si considera che gli scioperi
nella scuola non hanno mai superato il 35% nazionale. Per non
parlare del fatto che, per la prima, un nostro sciopero ha coinvolto
persino parecchi dirigenti scolastici”.
“Evidentemente c’è un rifiuto
generalizzato della controriforma Tremonti-Gelmini”
“Fuori tempo perché il Governo ha già
espresso la volontà di approvare il decreto 137 la prossima
settimana (si parla di voto di fiducia già nella giornata di lunedì)
“A dire il vero i fischi sono
arrivati da un gruppetto di studenti dei collettivi vicini al PdCI
(il partito di Diliberto). Per quanto mi riguarda lo ritengo un
gesto sconsiderato e ho subito preso le distanze”.
“La situazione è grave. I tagli
saranno ben superiori a quelli annunciati fino ad ora (87.500
cattedre e 40.000 posti ATA) a causa tra l’altro della riduzione di
alcuni licei a 4 anni e della soppressione del tempo prolungato
nella secondaria di primo grado.
“Secondo noi bisogna far uscire la
scuola dal comparto del pubblico impiego: è l’unico modo per
valorizzare davvero le professionalità presenti nella scuola (mi
riferisco non solo ai docenti ma anche al personale ATA)”
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