Scuola - La riforma che spacca il Paese
Pd: referendum contro Gelmini
Il decreto ora è legge. Veltroni: firme in tutte
le città. La Stampa, 30.10.2008
ROMA Momenti di tensione si sono svolti fin dalla mattinata a piazza Navona, mentre a Palazzo Madama si dava il via libera alla riforma della scuola: ancora diverse migliaia di studenti stanno manifestando contro il decreto Gelmini. Un gruppo di studenti di destra del Blocco Studentesco, denuncia l’Unione degli Studenti, ha attaccato la testa della manifestazione, aggredendo i ragazzi presenti.In merito agli incidenti avvenuti in piazza Navona, nei pressi del Senato, tra i ragazzi dell’Unione degli studenti e quelli del Blocco studentesco, la questura di Roma ha poi precisato di essere intervenuta per dividere le due fazioni. L’intervento della polizia si è reso necessario per interrompere i disordini. Intanto sta proseguendo la marcia con l’unico tentativo di bloccare la circolazione del centro di Milano il corteo partito questa mattina da Largo Cairoli che è diventato sempre più folto man mano che attraversava il centro. All’altezza di piazza Meda la polizia ha caricato gli studenti e uno di questi è rimasto ferito in maniera lieve al gomito ed è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli. All’inizio c’erano circa 600 persone dei licei milanesi. Poi si sono aggiunti gli studenti dell’accademia delle Belle Arti di Brera e gli studenti del liceo Manzoni. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, durante l’assemblea candidati Slc-Cgil, ha commentato gli scontri di piazza Navona tra gruppi studenteschi di destra e di sinistra sottolineando che «non bisogna rispondere alle provocazioni» e che i giovani della Cgil non sono stati difesi dalla polizia fino a quando non sono entrati in campo ragazzi dei centri sociali.
«Un gruppo di fascisti», ha continuato Epifani,
«ha picchiato i nostri del tutto inermi. Poi sono intervenuti, non
graditi, i centri sociali e lo scontro è diventato tra centri
sociali e fascisti. A quel punto è intervenuta la polizia. Ma fino a
quando a essere picchiati erano i nostri giovani c’è stata la
sostanziale indifferenza delle forze dell’ordine». Per il leader
sindacale, questo è «lo schema che abbiamo di fronte e c’è la
minaccia che sia replicato anche domani» allo sciopero generale
della scuola. Per Epifani, bisogna «stare un pò attenti, ed è
necessario dire che il livello dello scontro sta diventando molto
pesante». «Non dobbiamo rispondere alle provocazioni», ha concluso. |