Oggi sono il 6,4%, nel 2011 diventeranno un milione
Alunni stranieri a quota 570 mila I romeni il gruppo più consistente, seguiti da albanesi, marocchini, cinesi Vladimiro Polchi, la Repubblica, 15.10.2008 ROMA - I primi? Romeni. Gli ultimi? Mongoli. I registri di classe non parlano più solo italiano: 574.133 sono gli alunni stranieri iscritti nell'anno scolastico 2007/2008. Rappresentano il 6,4% del totale, ma in alcune province del centro-nord raggiungono concentrazioni record: fino al 14%. Oltre un terzo (35%) sono nati in Italia. Le nazionalità rappresentate? Ben 166. La scuola italiana è da tempo multietnica. Lo fotografata uno studio statistico del ministero della Pubblica Istruzione di fine luglio 2008: «Il fenomeno delle immigrazioni - scrivono i ricercatori - si riflette sulla scuola, che in dieci anni ha visto aumentare di oltre 500mila unità gli iscritti di origine straniera». Un'ondata che non accenna ad arrestarsi: secondo le stime, infatti, i figli di immigrati tra i banchi di scuola saranno un milione nel 2011. Nell'anno scolastico 2007/2008 gli stranieri iscritti per la prima volta sono 46.154, oltre la metà (51%) si sono iscritti nella scuola primaria. Da dove provengono? In testa, da un anno, ci sono i romeni (92.734 alunni, 24mila in più rispetto all'anno precedente), seguono gli albanesi (85mila), i marocchini (76mila), i cinesi (27mila), gli ecuadoregni (17mila) e i tunisini (15mila). Ultimi i mongoli, con solo 20 studenti. Non mancano i "nomadi" (12mila). Frequentano per lo più le scuole primarie (dove sono il 7,7% degli iscritti) e secondarie di I grado (7,3%). Nonostante la scuola dell'infanzia non rientri nell'obbligo scolastico, qui gli iscritti stranieri sono il 6,7%. Più ridotta la loro presenza nella scuola secondaria di II grado (pari al 4,3%). Che cosa studiano? Preferiscono gli istituti professionali (8,7% degli alunni) ai licei classico e scientifico (1,4% e 1,9% rispettivamente). Dove studiano? Per lo più nel centro-nord, con alcune regioni record: in Emilia Romagna sono l'11,8% degli alunni, in Umbria l'11,4%, in Lombardia e Veneto sono oltre il 10%. Non mancano casi limite: classi con oltre la metà di studenti stranieri.
Difficoltà negli
studi? «La mancanza di regolarità scolastica tra gli studenti con
cittadinanza non italiana - scrivono i tecnici del ministero -
rappresenta un dato allarmante, dovuto sia a difficoltà legate alla
conoscenza della lingua italiana, sia a problemi di integrazione
sociale. In media, il 42,5% di alunni stranieri non è in regola con
gli studi e il crescere dell'età aumenta il loro disagio
scolastico». Non mancano infine gli studenti "clandestini", figli
cioè di immigrati irregolari che «hanno pieno diritto e dovere di
partecipare al sistema scolastico italiano come previsto dal Dpr
349/99». |