Scuola, il governo pone la fiducia.
Scuola, il governo pone la fiducia.
Blindato il "pacchetto" della Gelmini.
Vito: «Motivi tecnici». Il Pd insorge:
«Così vogliono tagliare otto miliardi».
da
La Stampa,
6.10.2008
ROMA
La fiducia sulla riforma della scuola contenuta nel dl Gelmini
arriva al termine di una giornata difficile. La pone in aula alla
Camera, poco dopo le 19 di sera, il ministro per i rapporti con il
Parlamento Elio Vito, giustificandola con "motivi puramente tecnici"
e invitando l'opposizione a non cadere nella trappola delle accuse
reciproche.
Ma l'opposizione non ci sta, e dopo il tam tam
di dichiarazioni susseguitesi per tutto il pomeriggio dopo il
preannuncio della fiducia sul maxiemendamento in commissione
cultura, parla per tutti il capogruppo Antonello Soro, che denuncia
"la trasformazione del Parlamento in un mero organo di ratifica".
Non è il solo. Anche la Cgil denuncia "l'esproprio del Parlamento" e
afferma "che ora lo sciopero è più vicino". Indignata anche l'Italia
dei valori con il capogruppo Donadi. "Questa fiducia è un altro
schiaffo alla democrazia parlamentare da parte di un governo che
rifiuta il confronto anche su materie delicatissime che riguardano
il futuro del Paese e dei nostri giovani. Un fatto gravissimo che
dimostra ancora una volta la mancanza di rispetto per le istituzioni
e la deriva autoritaria del governo Berlusconi".
"Chiedono il voto di fiducia su un provvedimento
il cui unico fine certo è quello di tagliare otto miliardi di euro
alla scuola italiana", tuona Marina Sereni, vicepresidente dei
deputati Pd. Chiude la giornata il commento del ministro Gelmini,
che parlando in Transatlantico con i giornalisti dopo la fiducia,
dichiara "i presupposti d'urgenza ci sono tutti". E aggiunge: "La
riforma deve essere efficace per l'avvio dell'anno scolastico, e i
tempi sono pochi". E poi, precisa il ministro dell'Istruzione, "non
è vero che l'ostruzionismo non c'è stato, perchè il numero di
emendamenti è ampiamente aumentato". "Inoltre - ha sottolineato
ancora la Gelmini - è urgente rispondere al bullismo, è urgente
introdurre il voto in condotta, è urgente semplificare il sistema
con i voti ed è urgente il ritorno dell'educazione civica". Insomma,
ha ribadito, "mi pare che i presupposti di urgenza ci siano tutti".
Il voto di fiducia sul maxiemendamento al
decreto per la riforma della scuola inizierà alla Camera domani alle
19. Alle 18 sono previste le dichiarazioni di voto. Sono diverse le
novità contenute nel maxiemendamento sul decreto scuola riguardante
il ritorno del maestro unico e del voto di condotta: le modifiche
inserite nel nuovo testo prevedono, in particolare, che la
bocciatura alle elementari continuerà ad essere considerata un
evento "eccezionale" e che gli specializzandi Ssis potranno essere
inseriti nelle graduatorie ad esaurimento non più in coda ma nelle
posizioni spettanti in base ai titoli. Arrivano poi nuovi
"Provvedimenti per la sicurezza delle scuole" che permetteranno di
rendere attuabili i fondi previsti per le emergenze edilizie
scolastiche.
Ecco le principali norme:
ORE ECCEDENTI MAESTRO UNICO
- A partire dal prossimo anno scolastico, i docenti della scuola
elementare impegnati oltre il proprio orario di servizio per
assolvere alle esigenze di "copertura" del tempo pieno o comunque
superiore alle 24 ore settimanali di base verranno retribuiti
attraverso il fondo d'istituto integrato dai risparmi ricavati
dall'applicazione della finanziaria approvata con la legge n. 133
del 6 agosto scorso. In pratica le eventuali ore aggiuntive svolte
dal "maestro unico" saranno, almeno per questa prima fase
transitoria, retribuite con il fondo di istituto di ogni singola
scuole che il Miur provvederà a finanziare anche in base alle
specifiche necessità.
BOCCIARE ALLE ELEMENTARI SOLO IN
CASI ECCEZIONALI - Dopo le
polemiche sull'interpretazione dall'art. 3 del decreto (`Sono
ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a
conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non
inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di
discipline"), che avrebbe potuto essere interpretato come
un'indicazione a bocciare gli alunni di elementari e medie manche
con un solo cinque in pagella, arriva un emendamento (proposto da
alcuni deputati della Lega tra cui Paola Goisis) che fa chiarezza:
nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado la
bocciatura degli alunni dovrà non solo essere decisa all'unanimità
dal consiglio di classe, ma anche essere collocata nei casi di
eccezionalità e "comprovati da specifica motivazione". La singola
valutazione, relativa ad ogni materia o (come alle elementari)
gruppo di materie, non sarà inoltre assegnata dal singolo docente,
ma sempre e comunque assunta a maggioranza dal consiglio di classe".
SPECIALIZZANDI SSIS IN GRADUATORIA
COME GLI ALTRI - La battaglia degli
specializzandi Ssis (che la scorsa settimana è culminata con una
manifestazione davanti al Miur, con due mila partecipanti,
organizzata dall'Anief) ha avuto un esito positivo: gli oltre 12
mila studenti che stanno terminando il IX ciclo formativo presso le
università verranno inseriti nelle graduatorie ad esaurimento non
più in coda, come previsto dalla prima bozza, ma "nella posizione
spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti". Lo
stesso trattamento, di equiparazione dei nuovi iscritti agli oltre
300 mila precari già inserite nelle graduatorie, varrà concesso
anche i docenti che stanno conseguendo l'abilitazione
all'insegnamento di materie musicali. Ed per coloro che si stanno
formando per diventare maestro di scuola d'infanzia e primaria:
questi ultimi prima verranno inseriti "con riserva" e, una volta
acquisito il titolo, collocati nelle graduatorie sempre sulla base
del punteggio derivante dal voto finale del corso, dei titoli di
studio e dall'eventuale servizio già svolto.
EDILIZIA SCOLASTICA
- Al fine di porre rimedio alle emergenze strutturali in cui versano
migliaia di scuole, si "destina un finanziamento di interventi per
l'edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti
scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi"
attraverso la proroga fino al prossimo 30 novembre di risorse che,
dopo "l'individuazione degli interventi", verranno stabilite dal
ministro dell'Economia assieme a quello del Miur. Nella nuova bozza
del decreto, in fondo all'articolo 7, si inseriscono poi degli
specifici "Provvedimenti per la sicurezza delle scuole" finalizzati
a snellire le procedure per l'utilizzo dei fondi disponibili, ma
anche a rendere più stabili nel tempo i finanziamenti statali: al
piano straordinario per l'edilizia scolastica previsto dalla legge
finanziaria del 2003 è destinato annualmente un importo non
inferiore al 5% delle risorse assegnate al programma delle
infrastrutture strategiche, fino al completo esaurimento degli
interventi previsti. Gli interventi verranno attuati sulla base
delle priorità definite da un "soggetto attuatore" che assicurerà la
"messa in sicurezza di almeno cento edifici scolastici presenti sul
territorio nazionale che presentano aspetti di particolare criticità
sotto il profilo della sicurezza sismica".
STOP ALLE RIEDIZIONI DEI LIBRI
- Le nuove edizioni dei libri di testo scolastici si adotteranno
differentemente a seconda del ciclo di studi: alla primaria la
cadenza di rinnovamento dei testi sarà quinquennale, come già
previsto nella bozza iniziale del dl, mentre nella scuola secondaria
di primo e secondo grado la cadenza diventa di sei anni. Permane la
possibilità, per i docenti e le case editrici, di adottare nuove
edizioni di testi qualora siano subentrate, anche prima dei termini
stabiliti, "eventuali appendici di aggiornamento".