Da D'Alema perplessità
sul referendum contro la legge Gelmini

da Tuttoscuola, 31 ottobre 2008

La mattinata politica di oggi vive, per quello che riguarda la scuola, di tre notizie rimarchevoli.

La prima è la relazione del sottosegretario all'Interno, Francesco Nitto Palma, alla Camera circa gli incidenti avvenuti mercoledì 29 ottobre a Roma, tra opposte fazioni di studenti.

Il sottosegretario ha sottolineato l'equilibrio e la prudenza dell'operato delle forze dell'ordine, ha escluso la presenza di infiltrati della polizia tra i manifestanti, e ha evidenziato le responsabilità dei collettivi universitari e della sinistra antagonista nell'avvio degli scontri.

La seconda è la nuova disponibilità da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da sempre attento ai temi della politica scolastica, a incontrare gli studenti. Napolitano, pa margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università Bocconi, ha annunciato che riceverà a breve una delegazione di studenti.

La notizia politicamente più significativa però viene da un'intervista di Massimo D'Alema, rilasciata a La Repubblica, nel quale l'esponente del Pd, esprime cautela rispetto all'uso dello strumento referendario per abrogare la legge Gelmini: "Penso che il referendum è uno strumento monco e improprio, perché i tagli alla scuola approvati in Finanziaria non sono materia da referendum, e le norme della Gelmini, se e quando il referendum si facesse, cioè all'incirca nel 2010, avranno già prodotto i loro effetti".

D'Alema accetta comunque l'ipotesi di raccogliere le forme, ma l'impegno prevalente deve essere nella direzione di "costringere il governo a un cambiamento di rotta".