Scuola, occupazioni e cortei in tutta Italia. di Nicoletta Cottone, Il Sole 24 Ore del 28.10.2008 Occupazioni e cortei in tutta Italia e genitori pronti al referendum contro il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Bagarre in aula al Senato, dove si votano gli emendamenti al decreto Gelmini. «Se domani al Senato passerà il decreto si «può agire attraverso leggi di iniziativa popolare - spiega Luciano Ventura, presidente del Consiglio di circolo della scuola Masih - ma non escludiamo affatto di usare lo strumento referendario per abrogare la legge Gelmini». Accoglienza, cultura, scienza, al posto di oro, incenso e mirra: sono i tre "doni" che tre moderni re magi (uno studente del liceo Newton e due genitori di cui uno straniero, simbolo dell'integrazione) hanno portato fino al portone del ministero dell'Istruzione per consegnarli al ministro Mariastella "cometa" Gelmini insieme alle oltre 15 mila firme raccolte nella Capitale dal coordinamento "non rubateci il futuro" dei genitori e insegnanti della scuola Iqbal Masih contro il decreto Gelmini. I novelli re magi hanno consegnato i doni, ma non sono stati ricevuti. Intanto gli studenti delle scuole superiori della Capitale si sono dati appuntamento davanti al Senato, per ribadire il loro no alla riforma Gelmini, proprio mentre a Palazzo Madama il provvedimento è giunto alle ultime battute. Bagarre in aula al Senato. Bagarre in Aula al Senato dove è in ballo il decreto Gelmini. Al presidente Schifani che prosegue «incurante di tutto e di tutti» nelle votazioni degli emendamenti, senza permettere gli interventi ai senatori dell'opposizione che avevano già esaurito i tempi assegnati, invocando regolamenti, precedenti, decisioni unanimi della capigruppo, come denuncia la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. I senatori dell'opposizione replicano con invettive, urla e slogan ed espongono cartelli di protesta. «Nella passata legislatura - ha detto la Finocchiaro a Schifani - quando noi eravamo la maggioranza e voi all'opposizione non c'é mai stata, dico mai, neppure un'azione di mancanza di rispetto nei suoi, nei vostri confronti e mi chiedo ora se ne valeva la pena, di comportarsi così». Alla fine il presidente Schifani, preso atto dell'impossibilità di proseguire l'attività, ha sospeso i lavori dell'Aula e convocato una conferenza dei capigruppo, che ha deciso di far proseguire l'esame del decreto fino alle ore 22. Il via libera al provvedimento tanto contestato è confermato per domani. «Oggi e domani – sottolinea il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri - al Senato voteremo, come previsto e senza alcuna esitazione, il decreto Gelmini. Non ci facciamo intimidire dalle minacce di nessuno, tanto meno da chi é sceso pretestuosamente in piazza diffondendo menzogne, manipolato e spalleggiato dai dirigenti della sinistra».
Tensioni fra gli studenti.
Qualche tensione è stata registrata tra ragazzi di sinistra e di
destra. I primi accusano i secondi di aver occupato lo spazio
riservato dalle forze dell'ordine alle proteste, che era stato
invece già prenotato. È stato rilasciato uno studente fermato nei
pressi del Senato, perché avrebbe sputato a un poliziotto, anche se
per gli altri ragazzi il motivo della sua identificazione sarebbe
legato a un tentativo di scavalcare le transenne. Solo la musica è
bipartisan, è l'intesa. Le fila del presidio, nel corso della
giornata si sono sempre più ingrossate. Moltissimi gli striscioni,
alcuni goliardici. Uno cita la comica Luciana Littizzetto per dire
al ministro Gelmini: «Mery Star, basta spremere la scuola». A
Viareggio questa mattina per alcuni minuti un gruppo di studenti,
partito in corteo dalla centrale Piazza Mazzini, ha occupato per
alcuni minuti, i binari della stazione ferroviaria di Viareggio. In
molti istituti prosegue l'autogestione, in altri l'occupazione. A
Firenze occupazione di un asilo, ma simbolica. È successo alla
scuola materna Fortini di Firenze, dove genitori, nonni e fratelli
hanno invaso le aule per 2 ore nel pomeriggio, per giochi e merende
con i piccoli alunni e per discutere della legge Gelmini «senza
tensioni ma con la volontà di essere informati». |