Berlinguer e Bassanini: da TuttoscuolaNews, N. 364, 20 ottobre 2008 Mentre il dissenso dell’opposizione politica e sindacale al pacchetto di riforme del ministro Gelmini si fa più radicale e diffuso; mentre il presidente della Repubblica invita a formulare proposte anziché limitarsi soltanto a dire no; mentre, insomma, la contestazione verso il ministro Gelmini coalizza unitariamente varie espressioni sociali del Paese, c’è chi dall’interno dell’opposizione assume posizioni più razionali ed equilibrate. Lo ha fatto, ad esempio, l’ex-ministro Berlinguer - che ha introdotto l’autonomia scolastica - in una intervista rilasciata a La Stampa nei giorni scorsi, quando ha riconosciuto che negli ultimi anni, chiunque abbia cercato di introdurre delle novità nel mondo dell'istruzione si è trovato di fronte la contestazione, perché “qui da noi l'ideologia ha sempre prevalso sui contenuti educativi”. La scuola – ha detto l’ex-ministro – è campo privilegiato di controversie ideologiche che diventavano delle linee del Piave invalicabili.
Un'altra
voce fuori dal coro è stata quella dell’ex-ministro Bassanini, padre
di importanti riforme dell’Amministrazione pubblica negli anni ’90.
A proposito dell’accorpamento delle istituzioni scolastiche previste
nel piano di razionalizzazione, Franco Bassanini, intervistato dal
Corriere della Sera, dopo aver osservato che, in caso di
accorpamento, chi si sposta sono i presidi, non gli studenti, ha
ricordato che la regola (oggi non sempre osservata dalle Regioni) fu
decisa dall’allora ministro Berlinguer e dallo stesso Bassanini
condivisa. Un'opposizione seria - ha detto - non può fare la guerra
a misure che essa stessa ha voluto quando era al governo. |