LA POLEMICA
Fioroni: «La Gelmini chiuderà 4000 istituti».
Il ministro: «Falso».
L'ex ministro Pd: «La norma sull'accorpamento
nascosta nel decreto Sanità».
La replica: «Disinformazione»
Il Corriere della Sera,
11.10.2008
ROMA - Nuovo scontro sulla scuola tra
l'opposizione e il ministro Gelmini. È Giuseppe Fioroni (Pd) a
denunciare un taglio di 4.000 istituti con meno di 500 alunni
«nascosto» in un decreto riguardante la sanità, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale il 7 ottobre. Ferma la replica del ministro:
«Questa è disinformazione».
FIORONI
- Nel mirino di Fioroni c'è «la norma sull'accorpamento e la
conseguente chiusura degli istituti scolastici con meno di 500
alunni, inserita di soppiatto dal Governo in un decreto riguardante
la Sanità». Nel dibattito in Parlamento sulla riforma della scuola,
la stessa Gelmini aveva escluso un provvedimento del genere. E
invece, attacca Fioroni, «tutto questo conferma ciò che avevamo
preannunciato in Aula: e cioè che per effettuare i tagli alla spesa
scolastica imposti da Tremonti non basterà il ritorno al maestro
unico. Oggi hanno cominciato con le scuole sotto i 500 alunni, più
di 4000 istituti, domani toccherà a quelli con meno di 300 finora
coperti da deroga, per arrivare poi al taglio degli insegnanti di
sostegno. Queste sono le bugie della Gelmini». Rincara la dose Maria
Pia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra del Pd:
«Siamo di fronte a scelte distruttrici, altro che riformatrici.
Chiedo alla ministra di dirci come faranno, dopo la chiusura imposta
per decreto degli istituti con meno di 500 alunni, i ragazzi di
Capri o delle Eolie a raggiungere la terra ferma? E chiedo alla Lega
di farci sapere come possa condividere un attacco tanto diretto e
smodato all'autonomia degli Enti locali su di un tema di loro
esclusiva competenza? È questo il modo con cui ci prepariamo ad
andare al federalismo?».
GELMINI
- Immediata la replica di Maria Stella Gelmini: «Le dichiarazioni di
Fioroni e Garavaglia sono incomprensibili ed arbitrarie: non ci
saranno la paventata chiusura di 4.000 istituti, né il taglio degli
insegnanti di sostegno, né l'attacco all'autonomia degli enti
locali». Secondo il ministro dell'Istruzione, «come al solito, la
Sinistra tenta di fare disinformazione con la vecchia tecnica
secondo cui una falsità ripetuta molte volte diventerebbe una verit.
Ormai però gli italiani hanno capito, non credono più a certi
trucchi e sostengono in pieno l'azione del Governo».
DIMENSIONAMENTO DEGLI ISTITUTI
- La norma in questione è contenuta nell'articolo 3 del Decreto
legge 7 ottobre 2008 ("Disposizioni urgenti per il contenimento
della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le
autonomie locali" -
leggi l'articolo 3): «I piani di ridimensionamento delle
istituzioni scolastiche, rientranti nelle competenze delle regioni e
degli enti locali - si legge - devono essere in ogni caso ultimati
in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di
razionalizzazione della rete scolastica previsti dal presente comma,
già a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010 e comunque non oltre
il 30 novembre di ogni anno». Il comma citato è il sesto
dell'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008 (leggi
il testo in pdf): «Devono derivare per il bilancio dello
Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro
per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538
milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a
decorrere dall'anno 2012». Scuole a rischio chisura, dunque? La
legge 6 agosto 2008, n. 133 (leggi
il testo integrale), che converte il decreto legge in
questione, prevede esplicitamente che «nel caso di chiusura o
accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli
comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere
specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli
utenti».