"La pedagogia sta subendo un violento attacco", di C.V. La Tecnica della Scuola, 6.10.2008. All'interno pubblichiamo un comunicato relativo alle dimissioni di Andrea Canevaro e Dario Ianes dall’Osservatorio ministeriale sull’integrazione scolastica del Ministerro dell’Istruzione. Si tratta di due pedagogisti, che come sanno tutti quelli che si interessano di handicap, sono massimi esperti oltre che divulgatori scientifici del settore. Un gesto raro. In Italia non siamo abituati a tanto. Il comunicato stampa che alleghiamo ha due motivi che lo rendono un documento di rilevante interesse e che chiama tutti ad una riflessione. Si sono dimessi dall’Osservatorio ministeriale sull’integrazione scolastica del Ministerro dell’Istruzione due pedagogisti, che come sanno tutti quelli che si interessano di handicap, sono massimi esperti oltre che divulgatori scientifici del settore. La seconda considerazione riguarda il gesto delle dimissioni. In Italia non siamo abituati a tanto. Se ciò è avvenuto è un merito di chi ha compiuto un gesto così raro, ma è anche demerito di chi ritiene di fare a meno di risorse scientifiche così importanti.
Queste politiche scolastiche sono evidentemente gestite da finalità economicistiche, per risparmiare: ma questo avverrà sulle spalle delle famiglie, sulla pelle degli alunni e sulla credibilità della Scuola pubblica, come la vuole la nostra Costituzione. In questo clima di "produzione sociale di ostilità, diffidenza, tensione", anche la Pedagogia subisce un violento attacco. Nel clima di rinnovato rigore scolastico, chi viene additato come responsabile dello sfascio, oltre naturalmente ai fannulloni? L'ideologo dei fannulloni e dei lassisti: il pedagogista, il pedagogista di Stato, la pedagogia, il pedagogese... Chi perdonava tutto, chi non ha polso, chi comprende tutto invece di punire, chi non ha le palle per imporsi, chi ci affumica con discorsi fumosi pseudofilosofici, chi non dava importanza alle discipline, il pedagogista debole, che ha indebolito la Scuola Italiana, ecc. Ecco, a questo clima di strisciante, ma non troppo, denigrazione, come pedagogisti non ci stiamo. E non ci stiamo neppure ad essere membri di un Osservatorio per l'integrazione Scolastica degli alunni con disabilità di un Ministero della Pubblica Istruzione che si comporta nei fatti come stiamo vedendo, e come risulterà ancora più evidente nei prossimi mesi. Forse la Ministra Gelmini sta cercando una nuova squadra di esperti che legittimi la sua visione (?) dell'integrazione? Non sarà facile trovarli tra i pedagogisti speciali, se sapranno leggere tra le righe della sua dichiarazione in occasione della sua audizione alla Camera: "E' nello stesso spirito, nello spirito di una scuola che sia realmente per tutti, che affermo il diritto all'istruzione di chi presenta abilità diverse. Gli obiettivi didattici, le metodologie e gli strumenti devono essere personalizzati e coerenti con le abilità di ciascuno per definire i livelli di apprendimento attesi. Molte sono le buone pratiche costruite su competenza, professionalità, disponibilità e impegno delle diverse componenti scolastiche, dagli insegnanti di sostegno agli insegnanti curricolari, dai dirigenti scolastici alle associazioni. Occorre far tesoro dall'esperienza. Il mio impegno è indirizzato ad ascoltare le esigenze, le criticità, le proposte delle famiglie e di tutte quelle realtà associative che si occupano di disabilità al fine di individuare insieme anche percorsi formativi più adeguati al bisogno con la necessaria flessibilità, superando le rigidità che non sono coerenti con l'azione educativa".
Con queste righe ci
dimettiamo dunque dall'Osservatorio per l'integrazione scolastica
del Ministero della Pubblica Istruzione e confermiamo il nostro
continuo impegno per migliorare la Qualità dell'inclusione degli
alunni con Bisogni Educativi Speciali. |