Gelmini senza modifiche, oggi vota il Senato sotto assedio

Scuola, Berlusconi avanti

Franco Bechis ItaliaOggi del 28.10.2008

Silvio Berlusconi continua la linea dura sulla riforma della scuola, difendendo il decreto di Mariastella Gelmini e accusando chi protesta di farsi strumentalizzare dall'opposizione e da una campagna di disinformazione dei principali mass media. Il presidente del consiglio ammette un calo del consenso per l'esecutivo e per la stessa Gelmini proprio sul tema scuola, ma sostiene di avere personalmente ancora il gradimento del 72% degli italiani. Ieri sera in un Senato sotto assedio della protesta di studenti e insegnanti sono stati respinti tutti gli emendamenti al decreto Gelmini che oggi sarà votato in via definitiva dall'aula di palazzo Madama diventando legge...

Nella capitale dove il Parlamento sta votando uno dei pacchetti di misure della riforma continua la protesta e prosegue l'occupazione di scuole superiori e facoltà universitarie. In più città il traffico è stato paralizzato da cortei e proteste spontanee che si sono unite al maltempo arrivato in gran parte della penisola. E domani lo sciopero generale indetto fin dai primi provvedimenti della Gelmini. Il governo ha diffuso un opuscoletto a propria difesa, dal titolo “Scuola e università- Tutte le bugie della sinistra”, che a parte toni apodittici non sembra avere avuto grande circolazione. Non c'è dubbio che molti dati reali vengano distorti e utilizzati strumentalmente, perché questo è un po' il mestiere di ogni opposizione. Può anche essere che dopo lo sciopero generale parte della protesta si spenga, perché non si può andare avanti una vita, ed è pure vero che spesso così è accaduto anche in tempi assai lontani.

Ma è un errore politico sottovalutare il fuoco della protesta e l'abilità di chi vi soffia sopra. Una settimana fa erano pochi gli istituti e le facoltà occupate, sporadiche le proteste. Nel giro di pochi giorni il numero è lievitato, il fenomeno della contestazione ha coinvolto migliaia di famiglie, comunque la si pensi. C'è chi protesta e occupa, chi vorrebbe andare (o mandare i figli) a scuola e non può farlo, anche con grave disagio organizzativo. Se il fuoco non si spegne anche chi darebbe ragione a Berlusconi alla fine se la prenderà con lui perché non viene garantito il diritto allo studio e se si moltiplicano i cortei anche alla libera circolazione nelle nostre città. Il malcontento è destinato a crescere, fare spallucce e tirare avanti non è la migliore soluzione. Berlusconi lo fece già una volta, sulla sua prima riforma delle pensioni. Bugie dell'opposizione, esagerazioni della stampa. Ma a finirne travolti furono lui e il suo primo governo...