Gelmini, nell'università storture evidenti

"Diamo le risorse alle università migliori"

 La Stampa, 25.11.2008

ROMA
Nell’università italiana ci sono «storture ormai evidenti, sotto gli occhi di tutti» sulle quali bisogna intervenire. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è tornata oggi a Mattino Cinque a difendere il decreto sull’università varato dal governo nelle scorse settimane.

Sui concorsi già banditi, ha spiegato, «ho ritenuto indispensabile introdurre un elemento di trasparenza per abbassare il rischio di concorsi definiti “a tavolino”, introducendo una modalità diversa per comporre le commissioni che è il sorteggio. Così come, abbiamo il dovere di intervenire sui molti sprechi che purtroppo si sono verificati. Abbiamo, come paese, circa il doppio dei corsi di laurea rispetto alla media europea: 5.500 corsi di laurea, 170 mila insegnamenti».

Per Gelmini «dobbiamo anche nelle università avere il coraggio di voltare pagina, di guardare i problemi, di indicare delle soluzioni: a me piacerebbe farlo collaborando anche con l’opposizione. Diamo le risorse alle università migliori, a quelle che investono nella qualità della ricerca e della didattica e cerchiamo di aiutare le famiglie nel sostenere i figli negli studi».

«Piuttosto che sperperare denaro in corsi inutili, è giusto che, in un momento di difficoltà economica come questo, il governo tenga conto del dare risorse alle famiglie. E nel decreto abbiamo previsto di investire nelle residenze universitarie poi per favorire, dentro le università, un ricambio generazionale molto atteso. Ci saranno 4.000 nuovi posti da ricercatore - ha concluso il ministro - proprio per dare un impulso alla presenza dei giovani dentro le università».