Il ministro Gelmini da Napolitano per illustrare il decreto: riforma con il dialogo
Il presidente ha auspicato un confronto pacato tra maggioranza e opposizione

Scuola, slitta il taglio delle classi
arriva il decreto sui concorsi

Rinviata al 2010 la chiusura delle scuole con meno di 50 alunni
e l'obbligo per le Regioni di presentare il piano entro il 30 novembre 2008

Carlo Brambilla e Mario Reggio la Repubblica, 6.11.2008

ROMA - Le sviste del governo su scuola e università producono i primi effetti. Salta, per il 2009, la chiusura delle scuole con meno di 50 alunni, l'obbligo per le Regioni di presentare il piano entro il 30 novembre 2008 ed il conseguente commissariamento per quelle inadempienti. Tutto rinviato al 2010, ma solo con l'accordo degli enti locali. L'emendamento è stato presentato ieri dal relatore della maggioranza al Senato.

Oggi, in Consiglio dei ministri, il decreto Gelmini sui concorsi universitari: blocco delle assunzioni nei prossimi dodici mesi per gli atenei con i bilanci in rosso, deroga per le università che hanno i conti in regola. Blocco dei concorsi già banditi e nuove regole per la nomina delle commissioni per le cattedre. Si passerà dall'elezione diretta dei quattro commissari al sorteggio.

Ieri sera il ministro Gelmini si è incontrata con il Presidente Napolitano. Gli ha illustrato le linee guida del decreto che presenterà oggi in Consiglio dei ministri, precisando che gli altri provvedimenti saranno contenuti in un disegno di legge e discussi in Parlamento. Giorgio Napolitano ha auspicato che il confronto tra maggioranza e opposizione parta in un clima pacato. E l'accordo sembra alle porte: conferma dei concorsi già banditi e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, mantenimento dei due idonei per ogni prova, ma l'introduzione del sorteggio dei quattro docenti della stessa materia a livello nazionale. Tutto questo per evitare una raffica di ricorsi da parte degli aspiranti alla cattedra.

E ieri mattina Napolitano in visita al suo liceo di Padova: "Ai ricercatori farò tutto quello che mi è lecito fare. Ce la metterò tutta. Comprendo le contestazioni, ma dicono essere costruttive, nel rispetto della democrazia". Seguito dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: "Il decreto Gelmini non modifica nulla delle cose per cui gli studenti manifestano. Sull'università non ci saranno tagli eccessivi, il nostro obiettivo è spendere meglio".

Vediamo ora cosa accadrà nel mondo della scuola. Dopo l'opposizione compatta di Regioni, Province e Comuni al ridimensionamento delle scuole, il governo ha fatto chiaro passo indietro. Ora è necessario aprire un confronto con il governo per discutere la riorganizzazione dei servizi scolastici - commenta il presidente della Conferenza dei governatori Vasco Errani - fermo restando il carattere irrinunciabile del diritto allo studio". Bocce ferme dunque, ma è stato rinviato il piano di riduzione degli istituti scolastici, resta in piedi il progetto del maestro unico alle elementari: 10 mila posti in meno nel 2009. Ma cosa succederà l'anno dopo quando verranno concordati gli accorpamenti? Il rischio è che molti maestri unici si trasformeranno in esuberi.

Passiamo all'università. Il decreto allo studio del ministero prevede, oltre al blocco delle assunzioni per gli atenei con i bilanci in rosso, anche alcune deroghe: apertura al reclutamento per i giovani ricercatori con contratti a termine o a tempo indeterminato.