Per Gelmini la protesta si sta sgonfiando:
inutile l’uso della piazza scomposta

di A.G. La Tecnica della Scuola, 30.11.2008.

Secondo il Ministro le frange di protesta contro i decreti sono diminuite: cresce sempre più il numero di ragazzi che è preoccupato e che vuole poter studiare. A leggere i comunicati di alcune associazioni studentesche e sindacali le cose non sembrano andare però in questa direzione.  

Per il Ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, la protesta contro le leggi 133 e 169 introdotte del Governo si starebbero ormai sgonfiando: un cambiamento derivante sia dal fatto che i decreti sono stati “letti” con maggiore attenzione ed equilibrio, sia dall’aumento del numero di studenti che ha deciso di abbandonare la piazza e tornare a studiare.

"A me pare - ha detto il Ministro a margine di un incontro con i giovani di Forza Italia dedicato a scuola e lavoro - che le frange di protesta siano diminuite. Cresce sempre più il numero di ragazzi che è preoccupato del futuro dell'università (ma anche della scuola considerando che nelle ultime settimane molte proteste sono state unificate ndr), e che vuole poter studiare".

A leggere i comunicati di alcuni movimenti ed associazioni studentesche le cose non sembrano andare però in questa direzione: l’Uds e la Rete degli studenti, in particolare, hanno abbandonato nei giorni scorsi il Forum degli studenti convocato a viale Trastevere ed anche il dialogo con lo stesso Ministro Gelmini (alla luce delle posizioni distanti) rimane altamente conflittuale.
"Rimangono - ha ammesso il responsabile del dicastero dell’Istruzione - alcune frange che aderiscono alla protesta: io rispetto tutte le manifestazioni di dissenso. Invito solo questi ragazzi a leggere il decreto attentamente perché credo che troverebbero molte risposte alle loro domande, alla loro preoccupazione per il futuro".

La linea della fermezza da parte del Ministro Gelmini è a 360 gradi: anche sul fronte politico l’avvocato di Brescia ha detto che "questo Governo è stato eletto per cambiare, non certo per scaldare la sedia. Nessuno di noi si è mai sottratto ad un confronto", ma la scarsa collaborazione dell’opposizione a fare delle leggi utili al Paese “si è vista in questi giorni sull'università. Al Senato abbiamo accolto molti emendamenti che ci sembravano corretti. Però quando poi si è trattato di votare il decreto- ha continuato Gelmini - l'opposizione si è spaccata e solo il centrodestra ha votato a favore delle proposte. Noi speriamo si possa avviare un confronto costruttivo come avviene in tutte le democrazie avanzate europee. Se questo non dovesse venire, andremo però comunque avanti, anche di fronte a un uso della piazza scomposta". Il riferimento sembra essere diretto non solo alla minoranza di Governo, ma anche ai sindacati (pronti a riprendere la mobilitazione laddove non vi fossero sostanziali novità sul fronte dell’attuazione del regolamento attuativo dei tagli) ed alle associazioni ed ai movimenti anti-Gelmini che anche in questo week end non hanno fatto mancare la loro contestazione.