a Milano in piazza anche i lavoratori: «Siamo 60 mila»

Non si ferma la protesta per la scuola
Scontri nella capitale, ferito uno studente

Roma, i manifestanti tentano di occupare le stazioni Ostiense e Piramide.
Questura: alcuni agenti contusi

Il Corriere della Sera, 7.11.2008

MILANO - L'onda riparte. Universitari e studenti liceali tornano in piazza all'indomani del via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge Gelmini sull’università con fondi per gli atenei migliori e blocco del turn over più morbido. Le manifestazioni odierne rappresentanto una sorta di prova generale dello sciopero nazionale dell’università che si terrà venerdì 14 novembre con un grande corteo a Roma, ma non sono mancati momenti di tensione con le forze dell'ordine a Roma e a Milano. Nella capitale ci sono state anche dei feriti, tra cui un manifestante portato in ospedale.

CORTEO A ROMA - A Roma il corteo degli studenti della Sapienza partito da piazzale Aldo Moro ha raggiunto i manifestanti in piazza della Repubblica, ai quali si erano già unito il gruppo dei licei: da lì hanno imboccato via Cavour in direzione via dei Fori Imperiali e piazza Venezia, dove sono confluiti gli universitari di Roma Tre. L'obiettivo era dirigersi al ministero dell'Istruzione di viale Trastevere, ma all'ultimo il percorso è stato deviato verso piazzale Ostiense, dove è esplosa la tensione, prima davanti alla fermata del metrò Piramide e poi quando i manifestanti hanno tentato di entrare nella stazione ferroviaria.

PIAZZALE OSTIENSE - La polizia ha formato un cordone e negli scontri che sono seguiti un ragazzo è rimasto ferito alla testa e subito portato in ospedale. A terra ci sono macchie di sangue e gli studenti gridano «fascisti, fascisti» all'indirizzo delle forze dell'ordine. La Questura ha fatto sapere che alcuni agenti sono rimasti contusi per il lancio di oggetti, mentre la polizia impediva agli studenti di entrare nella stazione: «Gli agenti sono stati costretti a usare i manganelli per difendersi dal lancio di oggetti e impedire l'accesso dei manifestanti in stazione» ha fatto sapere la Questura, negando però che ci siano state cariche. Tra i manifestanti e forze dell'ordine - è la spiegazione - «c'è stato un contatto» per evitare il blocco della circolazione ferroviaria. Alcuni manifestanti hanno confermato di essere stati colpiti dalle «manganellate della polizia». Contusa anche una giornalista di Repubblica. Il corteo ha infine lasciato la stazione diretto alla Sapienza. Secondo alcuni studenti anche una ragazza sarebbe lievemente ferita.

GLI STRISCIONI - Sugli striscioni il movimento si autodefinisce l'«onda anomala, quello che travolge tutto e tutti». E ancora: «Ignoranza e violenza fuori dalla Sapienza», «La marea non si argina, questa è l'onda che non si cavalca», «Gelmini wanted», «Gelmini chi l'ha vista?», «Difendiamo ad oltranza l'università pubblica», «Cantami di questo tempo l'astio e il malcontento...», «Anche l'operaio vuole un figlio dottore», «Con Gelmini e Tremonti finiamo tutti sotto i ponti», «L'università è a terra, asfaltiamo il cielo». La facoltà di Architettura di Roma 3 si è presentata alla manifestazione con un gigantesco toro nero, realizzato dagli studenti, che simboleggia l'animale liberato dopo la protesta.

CIRCOLAZIONE IN TILT - Tensione anche quando un piccolo gruppo di aderenti a Blocco Studentesco ha tentato di infiltrarsi tra studenti delle scuole superiori. Tre giovanissimi si erano uniti al corteo sfoggiando svastiche sulle magliette e caschi, ma sono stati cacciati via dagli stessi studenti. Una versione confutata dai portavoce del Blocco: «La notizia che abbiamo tentato di infiltrarci nel corteo studentesco a piazza della Repubblica, e che alcuni studenti di destra siano stati cacciati è assolutamente falsa. Il Blocco Studentesco non ha preso parte a questa manifestazione». Poco prima di arrivare in via dei Fori Imperiali c'è stato un lancio di uova contro la filiale di una banca per sottolineare la «contrarietà verso le politiche di aiuto del governo nei confronti degli istituti di credito a fronte dei tagli per l'istruzione pubblica», come hanno spiegato i manifestanti. Pesanti i disagi alla circolazione nella capitale: la polizia ha chiuso diverse strade e trenta linee di autobus sono state deviate.

MILANO, LEZIONI IN PIAZZA - A Milano un corteo di liceali ha raggiunto piazza Fontana, mentre studenti universitari si sono diretti con cortei non autorizzati in piazza Duomo e hanno organizzato lezioni in piazza, provocando disagi alla circolazione del centro. Su uno dei volantini distribuiti c'era scritto: «Diffondiamo i blocchi stradali, aumentiamo l'imprevedibilità». Ci sono stati momenti di tensione quando una cinquantina di manifestanti si sono staccati per correre in direzione della Galleria Vittorio Emanuele. Qui hanno trovato un cordone delle forze dell'ordine pronto a sbarrare loro la strada e hanno deviato in direzione di via Santa Margherita. Il cordone di carabinieri, in tenuta antisommossa ha impedito loro di andare oltre e quindi sono stati costretti a tornare in Galleria. In piazza Duomo è confluito anche il corteo dei lavoratori pubblici che manifestavano contro i tagli della legge Tremonti-Brunetta. «Siamo 60 mila», ha affermato dal palco il segretario regionale lombardo della Cgil funzione pubblica Vincenzo Moriello.

MOBILITAZIONI DA NORD A SUD - Manifestazioni anche a Pisa dove gli studenti in corteo hanno occupato alcuni binari della stazione . Accesi anche fumogeni. A Macerata studenti delle scuole superiori e dell'Assemblea permanente No133 hanno dato vita a un corteo che si è snodato per le vie del centro. Duemila i partecipanti. A Cagliari in piazza 5mila studenti universitari e delle medie superiori. Tensione a Chivasso, al termine di un corteo studentesco di protesta: una cinquantina di ragazzi ha cercato di entrare in un liceo dove si stava facendo lezione, dopo l'intervento dei carabinieri la situazione è tornata calma. A Napoli il corteo di studenti che protestano contro i decreti Gelmini. Migliaia i manifestanti che hanno attraversato corso Umberto. A Palermo una ventina di studenti ha dato vita ad un corteo partito dalla cittadella universitaria, riuscendo a entrare nell'atrio del rettorato di Palazzo Steri. Una occupazione simbolica, seguita da un centinaio di manifestanti rimasti all'esterno del cancello. Diversi studenti dell'ateneo di Messina hanno occupato i locali del rettorato dopo aver preso parte al corteo cui ha preso parte anche la Cgil. Un lungo corteo formato da 3mila studenti di ogni ordine e grado ha attraversato Cosenza nonostante la pioggia.