La Gelmini ad un convegno di Fi difende la sua riforma
"Berlusconi non permetterebbero di abbandonare tempo pieno"

Scuola, il ministro Gelmini rilancia
"Rivedere la spesa fuori controllo"

 "In alcuni casi spendiamo anche di più di altri Paesi, ma spendiamo male"
"Questo è un governo che crede nel cambiamento e per certi versi è di sinistra"

la Repubblica, 16.11.2008

BRESCIA - "C'è la necessità di razionalizzare la spesa, rivederne i meccanismi. E' innegabile che in questi ultimi anni la spesa dell'istruzione era fuori controllo". E' quanto ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, a margine di un convegno di Forza Italia a Rezzato, nel Bresciano. Per il ministro è stata l'occasione anche per rispondere alle critiche e agli attacchi verso la riforma che porta il suo nome.

Spesa. Secondo il ministro "non è vero che noi spendiamo meno degli altri Paesi, in alcuni casi spendiamo anche di più, ma spendiamo male. Dobbiamo abituarci a spendere meglio, come fanno tutte le famiglie italiane. Credo che sia dovere di un buon amministratore e di un buon governo la massima trasparenza nell'utilizzo delle risorse pubbliche".

La riforma. Parlando della riforma, la Gelmini ha spiegato che "nasce anzitutto dalla volontà di restituire alla scuola la sua missione fondamentale, che è quella di essere un agenzia educativa e formativa. Noi crediamo che valori come l'impegno e la serietà nello studio, ma anche il rispetto degli altri - da qui il voto in condotta - siano valori che non appartengono al passato ma di cui la nostra società ha bisogno".

Il ruolo degli insegnanti. "Nella riforma - ha spiegato il ministro - abbiamo voluto affermare la nostra idea di scuola, la volontà di valorizzare il ruolo degli studenti ma anche degli insegnanti. Insegnanti che sono tra i meno pagati d'Europa, ma sopratutto tra i meno considerati. E' una situazione che va cambiata". Il ministro ha ricordato che il governo ha previsto in finanziaria di impiegare parte dei risparmi per "premiare gli insegnanti migliori".

Governo di sinistra. "Io l'ho detto, questo è un governo che crede nel cambiamento, è, per certi versi, un governo di sinistra", ha spiegato Mariastella Gelmini. Il ministro ha poi spiegato che "può sembrare una contraddizione, ma noi mettiamo al centro non solo il ceto medio, ma anche quelle famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, quelle famiglie che fanno molti sacrifici per far studiare i propri figli".

Le classi ponte. "Il governo - ha detto il ministro - chiede all'opposizione, nel rispetto dei ruoli, disponibilità ad affrontare i problemi nel merito, a non evocare spettri inutili. E' stato fatto sulle classi ponte evocando il razzismo". La Gelmini ha sottolineato che "il nostro non è un Paese razzista, questo governo si occupa dei temi dell'immigrazione e dell'integrazione e proprio per questo vuole intervenire nella scuola, che deve essere la sede d'eccellenza per fare integrazione, prendendo atto di un problema. Un ragazzo straniero che non conosce l'italiano fatica ad integrarsi anche se viene inserito in classi dove ci sono ragazzi italiani. Non basta l'inserimento per avere la coscienza a posto, per essere politicamente corretti".

Tempo pieno e piccole scuole. "Sono state raccontate agli italiani molte bugie: la volontà del governo d'eliminare il tempo pieno, o peggio ancora di farlo pagare alle famiglie, la volontà di chiudere le scuole di montagna e delle piccole isole, la volontà d'impoverire l'insegnamento della lingua straniera. Tutte bugie", le ha definite il ministro. "Questo governo - ha aggiunto - e soprattutto il presidente Berlusconi non permetterebbero mai di abbandonare il tempo pieno che è un elemento fondamentale nella vita di ogni famiglia".

"Capisco le paure dei giovani". "Non cediamo agli spettri del pessimismo, non enfatizziamo i problemi del paese, non giochiamo con le paure legittime dei giovani. Paure che io comprendo e condivido, perchè ho 35 anni. Ho molti amici che per la prima volta dopo decenni hanno meno opportunità dei loro padri", ha detto il ministro.

Tremonti e la Finanziaria. "Io sono stata accusata d'aver nicchiato, di non aver criticato il Ministro Tremonti per la Finanziaria che ha fatto. Beh, vi dico che ho una profonda stima di Giulio Tremonti e che il Paese sarà grato a lui, come al presidente Berlusconi, perché se riusciremo a pareggiare il debito pubblico lo dovremo ai 'no' che ha saputo dire proprio Giulio Tremonti insieme al presidente".

La prossima settimana. Prima del convegno, il ministro ha parlato degli impegni per la prossima settimana: "Credo che ci siano le condizioni
per spiegare, innanzitutto, il provvedimento che abbiamo approvato recentemente in Consiglio dei ministri", ha spiegato Mariastella Gelmini. "Mi riferisco - ha detto ancora - sia alle linee guida sull'università che a un decreto che verrà poi discusso in Parlamento e che contiene pochi provvedimenti ma molto significativi. Penso a 130 milioni di euro in borse di studio per premiare gli studenti meritevoli e capaci, anche privi di mezzi, come recita la nostra Costituzione, 70 milioni di euro per residenze universitari e poi tagli selettivi per premiare le università migliori, penalizzando chi spreca denaro pubblico".