Referendum/1.
Favorevoli e contrari

da Tuttoscuola, 4 novembre 2008

Sull'onda dell'Onda, come i media hanno voluto denominare il vasto movimento anti-tagli e anti-Gelmini culminato nella manifestazione del 30 ottobre 2008, il segretario del PD Walter Veltroni ha annunciato l'intenzione di raccogliere le firme per sottoporre a referendum la cosiddetta riforma Gelmini. "Di fronte all'arroganza del governo" ha detto il leader del PD, "è necessaria un'iniziativa non di partito, ma della società civile".

L'iniziativa ha suscitato molti dubbi nello schieramento di opposizione. L'UDC ha fatto sapere di non condividerla, i radicali di Pannella sono storicamente favorevoli al maestro unico, lo stesso Franco Marini ha detto di averla appresa "dalle agenzie di stampa". Poco convinti sembrano anche Massimo D'Alema e Francesco Rutelli. Convinti della scelta invece Castagnetti e l'ex ministro Fioroni, secondo il quale "la gente arriverà al referendum sulla scuola con la baionetta tra i denti e la bava alla bocca".

Il fatto è che in termini politici il ventilato referendum riduce gli spazi della dialettica politica e parlamentare schiacciando l'opposizione sulle posizioni più duramente antigovernative e antiberlusconiane: quelle dell'Idv di Di Pietro e delle formazioni minori della sinistra estrema, non rappresentate in Parlamento ma molto attive nella "società civile".