Scuola, l'Onda anomala colora la piazza

 Il corteo di studenti, genitori e insegnanti contro la riforma
alla fine si è unito con la manifestazione dei migranti

Daniele Duso da Il Gazzettino di Venezia, 30.11.2008

Genitori e studenti preoccupati, assieme a ricercatori e insegnanti precari, e alla fine pure qualche immigrato arrabbiato. Questa la manifestazione che il mondo della scuola, precisamente il Coordinamento veneziano per la difesa della scuola pubblica, ha organizzato ieri pomeriggio, portando in piazza Ferretto a Mestre almeno sei-settecento persone, bambini compresi. Coreografica la partenza, il gruppo studenti medi e universitari dal Candiani, quello di docenti, personale Ata, genitori e bambini da piazzetta Coin; al via contemporaneamente, sventolando borsette e sacchetti azzurri, per dare l'idea anche visiva di quel simbolo che ormai è stato loro associato: l'onda anomala.

In piazza l'incontro, continuando a sventolare i sacchetti, occupando idealmente i gazebo natalizi del Comune e quelli portati dai manifestanti, con laboratori per i bambini, un punto informativo e un punto ristoro. Davanti alla fontana un complesso musicale, interrotto di tanto in tanto da testimonianze, come quella di Marco Baravalle, ex ricercatore precario Iuav ora emigrato in Germania, o di Alessandra Michieletto, insegnante precaria in una materna a Marghera, ma anche di Mbaye, in Italia dal Senegal per lavoro, che col mondo della scuola non c'entra niente se non per il fatto che «condividiamo lo stesso futuro incerto».

Tra la folla gente come Micaela, precaria del mondo universitario e mamma, Stefano Micheletti, insegnante di un Liceo artistico cui forse staccheranno la spina, Marco Bassi, Roberto Longo e Angelo Pietrobon, volenterosi genitori che hanno saputo organizzare l'onda anomala che ieri ha pacificamente invaso la piazza. Tante famiglie, tanti studenti di tutte le età, tanti docenti, tecnici e amministrativi delle scuole, che alla fine dunque si sono uniti con la contemporanea manifestazione della Rete Antirazzista di Venezia, applaudendo al «nessuno al mondo è nato clandestino» gridato da Mbaye.

«Continuiamo la nostra iniziativa di mobilitazione ha spiegato Longo tutti uniti perché il terremoto Gelmini, come ogni catastrofe, ha risvegliato la voglia solidarietà dando vita a questa onda anomala che ha una partecipazione sempre più capillare. E non ci fermeremo qui». Alla fine infatti si sono dati appuntamento tutti, immigrati compresi, per il 12 dicembre, sempre a Mestre, per manifestare ancora, in concomitanza con lo sciopero generale targato Cgil. «Vogliamo esserci, dobbiamo esserci hanno detto gli studenti ma lo faremo mantenendo la nostra identità, con un corteo che partirà dalla stazione ferroviaria congiungendosi più tardi con gli altri».