Milano, 10 mila in corteo. E a Roma i bambini nella protesta in piazza.
A Roma polemiche sul blitz alla Sapienza, mentre manifestano maestri e genitori

Scuola, il sì del Senato non ferma l'Onda

Gianni Messa la Repubblica, 30.11.2008

MILANO - L'Onda ironica della protesta. Studenti e ricercatori hanno reagito così, con l'ironia, dopo il sì del Senato al decreto Gelmini sull'università (che diventerà legge con la definitiva approvazione alla Camera). È accaduto a Milano, dove in diecimila si sono ritrovati in piazza Duomo con tanto di banda musicale al seguito, giocolieri e saltimbanchi, e a Bologna, con i ricercatori che si sono fatti metaforicamente calpestare: hanno tappezzato con le loro 1.800 foto il Crescentone, ovvero la pavimentazione di piazza Maggiore, invitando i passanti a camminarci sopra per denunciare il fatto che il governo Berlusconi calpesta la ricerca. Un'ironia che era mancata al ministro Renato Brunetta, l'altra sera a Milano, il quale era salito in cattedra per mettere a tacere l'interlocutore che gli contestava quei tagli: «Io sono un professore ordinario e lei un ricercatore. Conto di più io».

Va da sé che anche Brunetta sia finito nel mirino dei contestatori milanesi. Assieme all'immancabile collega Mariastella Gelmini e al numero due della giunta Moratti, Riccardo De Corato, chiamato in causa, lui che è sempre in prima linea per combattere i writer in nome dell'arredo urbano, quando gli studenti hanno disegnato sui muri il volto di Anna Adamolo (il personaggio virtuale, anagramma di Onda anomala, eletto dai ragazzi ministro al posto della Gelmini). Alunni e studenti, maestri e professori, genitori e personale tecnico amministrativo si sono ritrovati in piazza Duomo, dopo essere partiti in corteo da tre punti della città, nel segno del "Non ci stiamo": uno slogan urlato a più riprese e stampato sui cartelloni e i volantini dei manifestanti insieme con la frase "Il futuro è di chi lo ricerca".

A Bologna i ricercatori hanno proposto ai passanti una serie di esperimenti: particolarmente apprezzato, soprattutto dai bambini, quello delle fontane di Coca Cola sprigionate dalla reazione fra l'anidride carbonica della bibita e le caramelle Mentos. Anche a Roma il mondo della scuola e quello dell'università sono scesi insieme in piazza. Alla Bocca della Verità bambini, genitori e insegnanti del movimento «Non rubateci il futuro» hanno protestato contro le misure del governo allestendo un laboratorio di giochi e arti a cielo aperto. Ben altro clima dopo il blitz dell'Onda che venerdì ha interrotto alla Sapienza l'inaugurazione del settecentesimo anno accademico: un gesto definito «inaccettabile» dal sindaco Gianni Alemanno perché «gli studenti devono rispettare il diritto di espressione di tutti, a partire da quello del rettore appena eletto». Sulla vicenda è intervenuto anche il rettore stesso, Luigi Frati, sostenendo che «servono pazienza e dialogo, confronto e discussione, mentre ciò che non è praticabile è il divieto di parlare. Io non mi fermerò nel fare della Sapienza un'università normale a livello dei grandi atenei internazionali».

Prosegue infine a Palermo l'occupazione della Facoltà di Lettere e filosofia (con Azione giovani, il movimento giovanile di Alleanza nazionale, che chiede l'intervento del preside Vincenzo Guarrasi per liberare le aule). Gli studenti siciliani hanno proclamato «cinque giornate di incontri e dibattiti sulla precarietà, l'autoriforma e i beni comuni».