Berlusconi: sì alle classi ponte,
nessuna discriminazione

 da RAINEWS24, 20.11.2008

"E' una vergogna chiamare il provvedimento della Gelmini una riforma. Si tratta di un'innovazione di buon senso da buon padre di famiglia". Il premier Silvio Berlusconi, intervenendo alla Giornata nazionale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, torna sul dossier bollente della scuola e difende il ministro Gelmini. "Si sono fatte delle travisazioni e si è ribaltata la realtà Il decreto Gelmini non contiene nessuna norma sui licenziamenti, è una cosa che non esiste".

Le classi ponte

"Non credo che ci sia nessuna discriminazione, ma che sia una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre", dice Berlusconi sulle classi per integrare i bambini stranieri nella scuola italiana. "L'insufficiente conoscenza della lingua italiana fa si che l'insufficienza dei bambini stranieri sia tripla rispetto a quella italiana e quindi abbiamo pensato a questa mozione, seguendo tra l'altro l'esempio di altri Paesi, di fare non classi separate ma tese all'insegnamento dell'italiano".

Nessuna riforma, solo tagli?

"Non c'è stata nessuna riduzione di spesa né alcun lincenziamento", insiste il Presidente del Consiglio. E spiega che si decide soltanto di tornare "al maestro unico, liberando un altro maestro che resterà a fare l'insegnante e che si dedicherà al tempo pieno". Inoltre si è varata 'la riforma del grembiulino' in quanto c'erano alcuni bambini che andavano a scuola vestendo in modo elegante "con vestiti Dolce & Gabbana e c'era un confronto sfavorevole. C'è da vergognarsi a chiamare il provvedimento come una riforma, è stata soltanto una innovazione da buon padre di Governo".

Welfare per l'infanzia, non schedature

Il premier, infine, spiega che questo esecutivo sta cercando di "assicurare un nuovo Welfare all'infanzia". Berlusconi si riferisce anche all'ordinanza emessa dal Ministero
degli Interni per le impronte dei piccoli rom negli insediamenti presenti in Italia. "Questi bambini - osserva - vivono tra i topi. La nostra è stata un'azione decorosa e non una schedatura, in linea con le disposizioni europee. Lo abbiamo fatto per dare un'identità certa anche ai bambini
.