Scuola, Gelmini apre ai riformisti

"Non parlo con chi difende status quo"

da TGCOM, 10.11.2008

Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, apre a chi chiede al governo di dialogare sulla scuola e l'università. "Sì al confronto con chi vuole riformare", dice rivolgendosi soprattutto al leader del Pd, Walter Veltroni. "Sono disponibile a un confronto con veri riformisti per migliorare l'istruzione in Italia e discutere con chi non vuole esclusivamente difendere lo status quo", ha concluso il ministro.

La Gelmini sottolinea poi che il decreto legge sull'universita' approvato dal Consiglio dei Ministri conteneva solo alcune misure ''indifferibili e urgenti''. ''Ma per la riforma completa, la sede del confronto sarà sicuramente - assicura - il Parlamento dal quale sono sicura arriveranno proposte e suggerimenti, indispensabili per una riforma. Un disegno di legge organico di riforma, che ci auguriamo condiviso''.

La lettera di Veltroni
Il segretario del Pd Walter Veltroni aveva scritto una lettera aperta ai ministri dell'Economia Giulio Tremonti e dell'Istruzione Mariastella Gelmini sulla questione dei tagli alla scuola e all'università ribadendo la richiesta di sospendere il decreto Gelmini e di modificare con la Finanziaria le scelte di bilancio su scuola e università.

Auspicando "ascolto" e "confronto", Veltroni proponeva "di sospendere gli effetti del decreto Gelmini ormai approvato e di modificare con la legge Finanziaria le scelte di bilancio sulla scuola e sull'università fatte in estate con la manovra triennale, tagli che si dimostrano tanto più inadatti con il precipitare della crisi economica e che il Parlamento deve poter tornare a discutere, senza subire l'imposizione continua o la minaccia del voto di fiducia", scriveva il leader del Pd.

"Se c'è un settore, una materia, su cui un Paese e la sua classe dirigente dovrebbero cercare sempre e in ogni modo di superare divisioni e polemiche per individuare le soluzioni migliori, questo è il settore che comprende la scuola, la ricerca e l'Università", scriveva Veltroni nella lettera in cui definiva l'istruzione un settore che ha bisogno di una profonda innovazione, di una radicale riforma. "Partendo da un principio: quello di investire su di esso maggiori risorse, non minori; quello di riqualificare la spesa, e non semplicemente di tagliarla".