Per favore:
un dibattito di qualità,
non guerre sui dati o sui grembiuli

da TuttoscuolaNews, N. 366, 3 novembre 2008

Dal confronto tra i dossier di governo e opposizione pubblicato su tuttoscuola.com si ricava anche come in alcuni casi dati corretti vengano presentati in contrapposizione, quasi in un dialogo tra sordi, di cui resta penalizzato chi ascolta, che non capisce da quale parte stia la verità.

Un esempio di ciò lo si trae dalla percentuale della spesa per il personale: il dossier del PD contesta che sia il 97%, come dice il governo, e cita il dato OCSE dell'80,7%. Ma le due parti non spiegano che sono due modi diversi di valutare la spesa. Se si esamina la spesa del solo ministero dell'Istruzione, l'incidenza della spesa per il  personale è del 97%. Se nel computo si includono anche le spese di altri soggetti istituzionali, dalle Regioni ai comuni (spesa complessiva per l'istruzione) l'incidenza dei costi del personale si abbassa ai valori dell'80,7%. Si tratta di indicatori diversi, entrambi corretti se si spiega a cosa si riferiscono. Il pubblico ne avrebbe il sacrosanto diritto.

E' solo un esempio di uso approssimativo dei dati, di mancata verifica o di poco corretta interpretazione delle informazioni, frutto dello spirito di parte con il quale si è parlato di scuola in questi giorni di forti contrapposizioni politiche e sociali.

Tuttoscuola si augura che, fatta chiarezza sui termini reali dei problemi, il dibattito possa riprendere quota e svolgersi ad un livello qualitativamente paragonabile a quello raggiunto all'estero e anche in Italia in altre occasioni. Al nostro Paese serve un recupero di qualità del confronto politico e sociale in un momento di così profonda crisi del ruolo e della legittimazione sociale del sistema educativo nazionale, non guerre sui dati o sui grembiuli.