Scuola, lavoro, diritti: Nessuna risposta da parte del Governo alle richieste urgenti della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, di fronte a provvedimenti che stanno mettendo sempre più a rischio l'inclusione sociale delle persone con disabilità. E su un altro versante continua a mancare la ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. «In questo clima - afferma il Consiglio Direttivo della FISH - ogni mancata risposta produrrà un'iniziativa pubblica di protesta» S.B. da Superando, 3.11.2008 In rappresentanza delle numerose associazioni ad essa aderenti, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha espresso in queste ore la propria preoccupazione per le politiche economiche del Governo che avranno una ricaduta immediata sulle vite delle persone con disabilità e dei loro familiari.
In aggiunta infatti al
taglio del Fondo per le Politiche Sociali, per 300
milioni di euro, le persone con disabilità e le loro famiglie hanno
riscontrato una serie di misure che, su tre questioni
in particolare, producono un allarme sociale diffuso. A - La scuola L'aumento del numero degli alunni per classe e la riduzione del numero dei docenti - anche di quelli curricolari - ridurranno certamente la qualità dell'integrazione scolastica. Inoltre, nelle nuove proposte di legge non è presente alcuna disposizione riguardante la formazione obbligatoria, iniziale e in servizio, per tutti i docenti sulle tematiche dell'integrazione scolastica. Questo favorirà ulteriormente la deriva della delega didattica ai soli insegnanti di sostegno, con l’effetto di produrre aspettative nelle famiglie di ore aggiuntive di sostegno, da ottenere anche attraverso la via dei ricorsi ai Tribunali Amministrativi Regionali (TAR).
Infine non si
può dimenticare che i princìpi che stanno alla base della mozione
della Lega sulle classi-ponte per gli
alunni stranieri - già stigmatizzata dal presidente della
FISH Pietro Barbieri anche in un testo ripreso dal
nostro sito (disponibile cliccando
qui) - potrebbero
aprire la strada al ritorno delle classi differenziali
e speciali per alunni con disabilità, dichiarate
illegittime dalla Corte Costituzionale in più Sentenze, come la n.
215/87. B - I permessi lavorativi In questo ambito, gli emendamenti più volte proposti dal Governo introducono nuove e bizzarre clausole alle disposizioni previste dall'articolo 33 della Legge 104/92. Tali emendamenti, infatti, non produrrebbero effetti reali sugli abusi che la stessa FISH contesta, ma solamente ulteriori vessazioni nei confronti di persone con bisogni assistenziali importanti. Vi è inoltre il marcato rischio di generare unicamente aggravi per la Pubblica Amministrazione, sia in fase certificativa che erogativa.
Innanzitutto non si hanno notizie circa il Disegno di Legge di ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, nonostante le dichiarazioni pubbliche del Governo circa l’urgenza del provvedimento e come anche dichiarato recentemente dal sottosegretario Eugenia Roccella, in una recente intervista da noi ripresa in questo stesso sito (disponibile cliccando qui). Inoltre, il Libro Verde sul futuro del modello sociale, denominato La vita buona nella società attiva - recentemente presentato dal ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi (se ne legga cliccando qui) - introduce l’ipotesi di un sistema di protezione sociale differenziato, in base al criterio di suddivisione per censo (cittadini in grado di affrontare autonomamente la spesa della sanità e delle prestazioni sociali o meno), con evidenti tentativi di destrutturare il principio dell'universalità del sistema di welfare.
Il Consiglio Direttivo della FISH, dunque, dopo avere valutato, la pericolosità di questi provvedimenti, oltre all'assenza di confronto con le associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, ha ribadito la propria convinzione riguardante l’esigenza di un cambio di direzione, a partire dalla ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e di conseguenza da una diversa allocazione delle risorse pubbliche, affinché producano vera inclusione sociale. «Seppur certi della diretta corrispondenza tra i tagli indiscriminati alla spesa pubblica e il rischio di un'ulteriore esclusione per le persone con disabilità e di povertà per le loro famiglie - si legge in una nota ufficiale della FISH - la Federazione non ha sinora aderito ad iniziative spontanee e organizzate di protesta, perché fondate su una tutela delle condizioni attuali che, nonostante le importanti norme del nostro Paese, continuano a produrre violazioni dei diritti fondamentali, discriminazioni e persino segregazione».
La FISH sostiene
infatti la necessità di un'opera riformatrice che
parta da ben altri presupposti. Infatti - così come più volte
affermato in questa e in precedenti Legislature - è indispensabile
per la Federazione riportare al centro il protagonismo della
persona con disabilità, anziché i servizi e i
professionisti ad essi dedicati. - sia ratificata al più presto la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità; - il Parlamento avvii un dibattito anche attraverso interrogazioni parlamentari al ministro dell'Istruzione per fugare i dubbi sul futuro dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità; - il Senato e il Ministro della Funzione Pubblica tengano conto delle proposte della Federazione sui permessi lavorativi; - il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali accolga le richieste della FISH per la modifica dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e contestualmente venga portato ad approvazione il Decreto della Presidenza del Consiglio (DPCM) nei tempi più rapidi possibili.
Non è infatti pervenuta alcuna risposta alle richieste urgenti della Federazione contenute nel documento Linee d'azione per l'integrazione scolastica del 7 luglio 2008 (ripreso anche da Superando.it con il titolo Integrazione scolastica: le nuove linee d'azione della FISH, disponibile cliccando qui). Non sono inoltre giunti cenni di dialogo dal ministro della Funzione Pubblica e dalla maggioranza parlamentare in Commissione Lavoro, riguardo all'articolo 33 della Legge 104/92, sui permessi lavorativi.
Infine - nonostante
gli annunci di emanazione del provvedimento sui LEA - la Federazione
rimane in attesa di un confronto sulle proposte
presentate. |