Universitą

Gli studenti confermano
tutte le contestazioni di novembre

Non hanno effetti le indiscrezioni sulle aperture del governo

ApCOM, 5.11.2008

Roma, 5 nov. (Apcom) - Il cambiamento di rotta del governo sulla riforma dell'universitą non cambia i programmi di protesta degli studenti: le mobilitazioni previste nei prossimi giorni rimangono immutate. Anzi, ieri i sindacati e le associazioni studentesche hanno realizzato un piano di contestazioni ancora pił ricco di iniziative: manifestazioni, cortei, occupazioni e dibattiti si protrarranno almeno sino alla fine di novembre. Sia a livello di istruzione superiore che universitaria.

Le indiscrezioni sul vertice svolto ieri mattina a casa del presidente del Consiglio, durante il quale si sarebbe stabilito di abbandonare la strada dei tagli radicali e del decreto legge per aprire invece ad un disegno di legge figlio di un confronto con studenti, professori e rettori, non sembrano quindi aver placato l'"onda" di proteste: anzi, l'apertura della maggioranza alle istanze dell'opposizione, sindacati e studenti sembra aver dato ulteriore spinta alla contestazione.

Una chiara indicazione in questo senso č giunta dall'assemblea dell'Unione degli studenti di Roma svoltasi ieri alla Sapienza: gli studenti hanno ribadito la necessitą di continuare a protestare e mobilitarsi nelle scuole, anche con iniziative che non fermino la didattica. L'Uds romana ha deciso, in particolare, che parteciperą alla protesta studentesca nazionale del 7 novembre partecipando al corteo romano che partirą da piazza Barberini per unirsi agli universitari a piazza della Repubblica.

Confermata anche la presenza alla manifestazione del 14 in occasione dello sciopero generale dell'universitą. L'Uds ha poi annunciato, in occasione della settimana internazionale studentesca dal 17 al 21 novembre , durante la quale si organizzeranno "momenti di partecipazione, dibattito, autogestione per costruire dal basso la scuola che vogliamo".

Tra le iniziative si segnala anche una consultazione studentesca nazionale, una sorta di "referendum" studentesco, per conoscere il parere degli studenti sui recenti provvedimenti e l'apertura di un sito web - schoolinprogress.org - per la costruzione condivisa della riforma della scuola. L'Uds comunica, infine, che intende garantire "assistenza legale gratuita agli studenti e studentesse denunciati durante le proteste, grazie alla disponibilitą mostrata dall'associazione nazionale Giuristi democratici".

"Il prossimo mese sarą ancora pił caldo", conferma Roberto Iovino, coordinatore nazionale dell'Uds.

Rimane agguerrita anche la Rete degli studenti: "da oggi - dice il portavoce Luca De Zolt - assisteremo a nuove iniziative di protesta in tutta Italia, con scuole occupate in diverse cittą, in particolare dell'Umbria e dell'Abruzzo". Anche la Rete degli studenti conferma poi che sarą a fianco dei sindacati e dei docenti il 14 ottobre in occasione dello sciopero generale dell'universitą: "ci saremo - continua De Zolt - per ribadire che questo movimento ha una forte ispirazione generale, che punta alla restituzione di un ruolo e di una dignitą dell'istruzione nel nostro paese in risposta alla crisi economica".

Immutata anche la linea di condotta dell'Unione degli universitari che ieri ha bocciato un documento unitario proposto da altre associazioni studentesche facente parti del Consiglio nazionale degli studenti universitari: nel documento veniva infatti espressa una posizione ambigua sui contenuti della legge 133 e ferma condanna per le mobilitazioni in atto negli atenei e nelle scuole. Due punti su cui l'"onda" non intende mollare.