Primi, i romeni. Ultimi, i mongoli. E al centro
nord fino al 14%
Preferiscono i professionali. In Emilia affluenza record nelle aule
Saranno un milione tra due anni
la carica degli alunni di altri Paesi
Vladimiro Polchi,
la
Repubblica, 20.11.2008
ROMA - Classi ponte, classi d'inserimento o classi ghetto. Diversi i
nomi, unico il progetto: aule ad hoc per gli studenti immigrati. Ma
chi sono davvero questi alunni di origine straniera?
Primi, i romeni. Ultimi, i
mongoli.
I registri di classe non parlano più solo italiano: 574.133 sono
infatti gli studenti stranieri iscritti nell'anno scolastico
2007/2008. Tradotto in termini percentuali, siamo sopra al 6,4% del
totale e in alcune province del centro-nord si raggiungono
concentrazioni record: fino al 14%. Oltre un terzo (35%) sono
studenti nati in Italia. Le nazionalità rappresentate? Ben 166.
La scuola italiana è da
tempo multietnica.
Lo fotografa uno studio statistico del ministero della Pubblica
Istruzione, di fine luglio 2008: "Il fenomeno delle immigrazioni -
scrivono i ricercatori - si riflette sulla scuola, che in dieci anni
ha visto aumentare di oltre 500mila unità gli iscritti di origine
straniera". Un'ondata che non accenna ad arrestarsi: secondo le
stime, infatti, i figli di immigrati tra i banchi di scuola saranno
un milione nel 2011. Nell'anno scolastico 2007/2008 gli stranieri
iscritti per la prima volta sono 46.154, oltre la metà (51%) si sono
iscritti nella scuola primaria.
Da dove provengono?
In testa, da un anno, ci sono i romeni (92.734 alunni, 24mila in più
rispetto all'anno precedente), seguono gli albanesi (85mila), i
marocchini (76mila), i cinesi (27mila), gli ecuadoregni (17mila) e i
tunisini (15mila). Ultimi i mongoli, con solo 20 studenti. Non
mancano i "nomadi" (12mila). Frequentano per lo più le scuole
primarie (dove sono il 7,7% degli iscritti) e secondarie di I grado
(7,3%). Nonostante la scuola dell'infanzia non rientri nell'obbligo
scolastico, qui gli iscritti stranieri sono il 6,7%. Più ridotta la
loro presenza nella scuola secondaria di II grado (pari al 4,3%).
Che cosa studiano?
Preferiscono gli istituti professionali (8,7% degli alunni) ai licei
classico e scientifico (1,4% e 1,9% rispettivamente). Dove studiano?
Per lo più nel centro-nord, con alcune regioni record: in Emilia
Romagna sono l'11,8% degli alunni, in Umbria l'11,4%, in Lombardia e
Veneto sono oltre il 10%. Non mancano casi limite: classi con oltre
la metà di studenti stranieri.
Difficoltà negli studi?
"La mancanza di regolarità scolastica tra gli studenti con
cittadinanza non italiana - scrivono i tecnici del ministero -
rappresenta un dato allarmante, dovuto sia a difficoltà legate alla
conoscenza della lingua italiana, sia a problemi di integrazione
sociale. In media, il 42,5% di alunni stranieri non è in regola con
gli studi e il crescere dell'età aumenta il loro disagio
scolastico".
Non mancano infine gli studenti "clandestini", figli cioè di
immigrati irregolari che - sia ben chiaro - "hanno pieno diritto e
dovere di partecipare al sistema scolastico italiano come previsto
dal Dpr 349/99".