Il
presidente «Comprensibile il moto di preoccupazione
Il Colle approva il decreto:
Napolitano: dopo tante sollecitazioni è un
segnale concreto Virginia Piccolillo Il Corriere della Sera, 8.11.2008 ROMA — «Dopo tante sollecitazioni è arrivata un'apertura. E' stato molto importante». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commenta con prudente soddisfazione al Corriere della Sera il decreto del governo sull'Università. Di fronte al gotha della ricerca, riunito al Quirinale per celebrare la Giornata per la ricerca sul cancro, il presidente ha appena salutato come «positivo» il decreto che destina 500 milioni di euro alla ricerca di qualità, varato martedì dopo due mesi di proteste. Proseguite anche ieri. Napolitano dice chiaro che considera «ben comprensibile il moto di preoccupazione che in questo momento percorre l'Italia» «relativo all'entità delle risorse finanziarie destinate alla ricerca in tutti i campi». Ecco perché valuta il decreto una «concreta apertura verso le preoccupazioni della ricerca e le aspirazioni dei giovani ricercatori». «La questione non è solo quella delle risorse da allocare sul bilancio dello Stato e non è solo quantitativa» fa notare. L'Italia, dice, non manca di talenti e centri di eccellenza, ma ancora soffre di disparità tra Nord e Sud e di criticità da non sottovalutare. Per questo auspica un «ragionevole confronto tra forze sociali, culturali e politiche in vista di un limpido sforzo comune». Riprendendo il filo delle parole dell'oncologo Umberto Veronesi, Napolitano aggiunge che sarebbe «non inutile, ma benefico» se la politica sapesse riflettere sul binomio politica- innovazione. Ma la politica come la ricerca «non può contare su pillole miracolose». «Spazi e sostegni » ai ricercatori, però, raccomanda «non devono mancare per incoraggiare la loro passione e il loro lavoro e per non perderli come sistema Paese».
Parole che in sala raccolgono
grandi applausi. Più tardi, con un cocktail di frutta rosso in mano,
Napolitano conferma la soddisfazione con cautela. La stessa che usa
sua moglie Clio: «Il provvedimento sembra positivo soprattutto
perché dovrebbe sbloccare alcuni meccanismi. Vedremo». Prudenza
d'obbligo in una giornata ancora scossa dalla protesta. Tensioni che
non lasciano indifferente il Quirinale. Dietro l'apertura del
governo si intravede la sua azione di "moral suasion". Quella
richiesta ormai su più fronti. Proprio ieri, durante il ricevimento,
il presidente della Rai Claudio Petruccioli e il direttore generale
Claudio Cappon, l'hanno invocata a favore della tv pubblica
impantanata nello stallo istituzionale: con i vertici Rai in
prorogatio e la commissione di vigilanza ancora senza presidente.
Petruccioli lo ha fatto presente all'antico compagno di partito:
«Adesso, non è per dire, noi cerchiamo di fare il nostro dovere. Ma
la situazione sta diventando davvero pesante per l'azienda ». Il
presidente ha ascoltato e annuito, aggrottando le sopracciglia.
Prima di essere risucchiato dalle strette di mano e le foto ricordo
dei premiati Airc. Tra loro, Tommaso Cappi, 37 anni spesi nella
ricerca. «A 1.200 euro al mese » fa notare al presidente. Lui
allarga un sorriso e replica: «Per questo l'abbiamo premiata». |