L'allarme del Gruppo interministeriale per la
diffusione della cultura scientifica
Un quadro preoccupante. Rinnovare il modo d'insegnare le materie
scientifiche
Ricerca, laboratori, brevetti
Italia ultima nell'Unione europea.
Anna Maria De Luca, la Repubblica
5.3.2008
ROMA - La crisi italiana
si delinea attraverso le cifre, drammatiche, destinate alla ricerca,
il numero, esiguo, dei ricercatori e dei brevetti e la modesta
esportazione di prodotti hi-tech. Con i nostri ventimila laureati in
scienze ed ingegneria siamo fanalino di coda tra i Paesi G7, mentre
in Cina, negli ultimi tre anni, gli studenti delle facoltà
scientifiche sono passati da due a sei milioni. Continuando così,
tra dieci anni, più del 90 per cento dei chimici, dei fisici e degli
ingegneri lavorerà in Asia. E' l'allarme lanciato oggi dal Gruppo di
lavoro interministeriale per la diffusione della cultura scientifica
e tecnologica, presieduto dall'ex ministro Luigi Berlinguer, che
nella sede del Cnr ha presentato un quadro davvero poco confortante,
inammissibile nel Paese di Leonardo, Galileo e Fermi:
- FONDI PUBBLICI PER LA RICERCA: in Italia sono pari allo 0,5 per
cento del Pil e quindi al di sotto della media europea (0,6%) e
decisamente inferiore a quanto investono Francia e Germania
(entrambe 0,7%).
- NUMERO RICERCATORI: quelli italiani sono 70.000, contro i 100 mila
della Spagna, i circa 200 mila della Francia e i circa 270 mila
della Germania. L'Italia è indietro anche nel rapporto fra
ricercatori e occupati: appena 38,2 su mille occupati, contro 79 di
Usa, 74 di Corea, 67 di Giappone e Danimarca.
- BREVETTI: nel 2005 erano 10 mila, contro i 90 mila della Germania.
- ESPORTAZIONI PRODOTTI HI-TECH: in Italia equivalgono al 12 per
cento dei prodotti esportati, contro il 60 per cento dell'Irlanda.
Cosa fare dunque per risollevare la competitività del Paese? La
soluzione proposta dal Gruppo di lavoro Berlinguer è chiara:
rilanciare la ricerca e la cultura scientifica deve essere una
priorità per l'Italia, da perseguire sul doppio binario dei
finanziamenti e di un profondo rinnovamento del modo in cui la
scienza viene insegnata nelle scuole di ogni ordine e grado. Un
progetto condiviso dai responsabili cultura e università di Forza
Italia (Valentina Aprea), Pd (Andrea Ranieri), An (Giuseppe
Valditara), Udc (Beniamino Brocca) e Sinistra Arcobaleno
(Piergiorgio Bergonzi). E dal premier Romano Prodi che, insieme al
ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha premiato
dieci studenti italiani classificati a livello internazionale e
nazionale nelle Olimpiadi di matematica, fisica e chimica. "Ho
proposto più volte negli anni la necessità di aiuti economici
specifici in favore degli studenti
delle materie scientifici - ha detto il premier - ma non ho mai
trovato sufficiente consenso per portare avanti la remunerazione
delle carriere scientifiche".
"Bisogna pagare in euro - ha concluso Berlinguer - con un diverso
equilibrio nel bilancio dello Stato. Se non si aumenta la
considerazione del rapporto dei fondi per la ricerca in relazione al
Pil finiremo in una posizione di retroguardia".