Sfuma l'intesa stato-regioni sulla
sperimentazione 2008 La Lombardia blocca le primavere. Il viceministro Bastico: stiamo valutando percorsi alternativi da ItaliaOggi del 4.3.2008
La conferenza unificata governo, regioni,
province, province autonome, comuni e comunità montane non ha
raggiunto un accordo sull'intesa che doveva sancire la prosecuzione
della sperimentazione, anche nel prossimo anno scolastico 2008-2009,
delle cosiddette sezioni primavera. Ovvero delle classi alle quali
possono essere iscritti i bambini dai 24 ai 36 mesi. La riunione del
28 febbraio scorso si è chiusa con un nulla di fatto per
l'opposizione delle regioni capitanate dalla Lombardia. Il
presidente dei governatori, Vasco Errani, ha però voluto precisare
in un altro comunicato stampa che il discorso resta aperto e sarà
affrontato e forse chiuso nella prossima riunione, già
calendarizzata, del 20 marzo prossimo. Nel frattempo si
approfondiranno le obiezioni e si verificherà la possibilità di
aggiungere a quello di tutti gli altri soggetti coinvolti anche
l'assenso della Lombardia. E se neanche il 20 marzo si raggiungerà
l'intesa? «Il ministero della pubblica istruzione», dichiara il
viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico, «valuterà tutti i
percorsi giuridici consentiti dalla legge, per mantenere
l'operatività del progetto e per garantire le risorse e le sicurezze
necessarie alle scuole statali, paritarie e comunali, affinché
possano raccogliere le iscrizioni in tempi rapidi e certi». In
effetti, il decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, istitutivo
della conferenza unificata, stabilisce all'art. 3, terzo comma, che
in caso di mancato raggiungimento di un'intesa espressamente
prevista dalla legge (nel nostro caso la legge finanziaria del 2007)
«il consiglio dei ministri provvede con deliberazione motivata». In
altre parole, il governo potrà decidere di dare seguito lo stesso al
contenuto dell'intesa che la conferenza non ha raggiunto,
sostituendosi a essa. Insomma, c'è la possibilità che i soggetti
gestori (scuole paritarie, statali, comunali e asili nido) possano
richiedere la prosecuzione o l'attivazione anche il prossimo anno
dei progetti tesi all'ampliamento qualificato dell'offerta formativa
rivolta ai bambini dai 24 ai 36 mesi d'età. Ed è la speranza di
molti utenti. Del resto una precedente intesa adottata in sede di
conferenza unificata, questa sì raggiunta il 14 febbraio scorso,
aveva già previsto la destinazione al ministero della pubblica
istruzione dello stanziamento di 10 milioni di euro e l'impegno
delle regioni a distribuire le risorse necessarie, opportunamente
incrementate, da utilizzare, per l'appunto, per la prosecuzione
della sperimentazione delle sezioni primavera. Le quali, secondo
alcuni sindacati, tuttavia, non sarebbero state realizzate con i
dovuti parametri di qualità. |