10 associazioni sottoscrivono
un decalogo per le elezioni.

da TuttoscuolaNEWS, N. 330, 10 marzo 2008

 

"La scuola non può essere  stravolta  ad  ogni  cambio  di  governo: scuola vuol dire spazio pubblico, non terreno di conquista. Per noi la scuola  è  un  bene  comune,  un servizio per tutti, troppo prezioso per essere continuamente impoverito o trasformato, senza tenere  conto del bisogno di certezze degli operatori della scuola e dei "tempi lunghi" necessari per valutare i risultati degli  interventi  di  riforma  realizzati.  Per  questo  le ragioni della scuola non possono essere quelle di una parte".

Questi sono i passaggi più significativi di un documento-appello  che le dieci associazioni professionali che aderiscono al Forum  nazionale delle associazioni (Adi,  Aimc,  Andis,  Apef,  Cidi,  Diesse,  Disal, Fnism, Legambiente Scuola e Formazione,  Mce,  Uciim)  rivolgono  alle forze politiche a campagna elettorale ormai avviata.

Il primo dei dieci  punti  riguarda  l'innalzamento  della  spesa  per l'istruzione, di cui si chiede l'aumento rispetto alla spesa  pubblica totale. Viene qui ripresa una precisa richiesta (riportare l'incidenza della spesa per l'istruzione, ora  caduta  all'8,8%,  al  10,3%  della spesa pubblica totale -come nel 1990 - entro la  fine  della  prossima legislatura)   avanzata   da   Tuttoscuola   la    scorsa    settimana (TuttoscuolaNEWS n. 329), e che per la verità - e dispiace, ci sembra un'occasione persa - non  ha  finora  registrato  adesioni  a  livello politico (non bisognerà mica pensare che per i partiti  è  difficile prendere un impegno preciso e inconfutabile con gli elettori?).

Seguono altri nove punti, che vengono però quasi tutti presentati  in termini piuttosto generali,  nell'evidente  sforzo  di  conciliare  le diverse posizioni di partenza (adesione alla Costituzione,  attuazione del Titolo  V,  completamento  dell'autonomia,  riforma  degli  organi collegiali, generalizzazione  della  scuola  dell'infanzia  ecc.).  Si accenna cautamente al rafforzamento dell'identità  professionale  dei docenti,   "anche    mediante    strumenti    d'incentivazione,    di valorizzazione professionale e di sviluppo della carriera", ma non si va oltre.

Sulla valutazione di sistema invece il documento prende una  posizione esplicita  e  netta  in  favore  di  un   nuovo   sistema   "autonomo dall'amministrazione, in grado di leggere luci ed ombre del sistema di istruzione e perciò di orientare le scelte politiche".