Elezioni, il decalogo di Confindustria.

Dalle riforme al risanamento dei conti pubblici, dalla semplificazione della burocrazia
al rilancio del Mezzogiorno, ecco le proposte degli Industriali per il futuro governo.

da IGN-ADNkronos del 3.3.2008

 

Milano, 3 mar. (Adnkronos/Ign) - Ecco il decalogo presentato oggi a Milano dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, per una crescita economica del nostro Paese, in vista delle prossime elezioni:
 

1) Governabilità, riforme, liberalizzazioni e privatizzazioni. ''Il problema numero uno del nostro Paese - ha sottolineato Montezemolo - sta nella sua governabilità, nella sua capacità di decidere, precondizioni indispensabili per la crescita''. Fra le proposte al primo punto del decalogo, vi è la correzione e l'integrazione alla seconda parte della Costituzione, il superamento del bicameralismo perfetto, il rapporto fiduciario monocamerale, più poteri al premier a cominciare dalla proposta e dalla revoca dei ministri, la sfiducia costruttiva, una nuova legge elettorale che consenta di scegliere chi mandare in Parlamento e riduca il numero di deputati e senatori, una riforma dello Stato che preveda un vero Federalismo fiscale, l'abolizione progressiva delle Province, meno regole, meno tasse e meno Stato in Economia, liberalizzazioni e privatizzazioni a livello nazionale e nei servizi pubblici locali, privatizzazione del patrimonio immobiliare degli enti locali.

2) Il risanamento dei conti pubblici . Confindustria che propone di giungere a questo obiettivo anticipando al 2010 il pareggio del bilancio pubblico e la riduzione del debito pubblico, sotto il 100% del Pil, portare nel 2010 l'avanzo primario al 5% del Pil (dal 3,1% del 2007) e mantenerlo costante, elevare dal 2,5% al 3,5% del Pil la spesa pubblica per investimenti entro il 2010 e ridurre dal 39,6% al 37% del Pil entro il 2010, la spesa corrente primaria, risparmiando sulla spesa per il personale e sugli acquisti di beni e servizi.

3) La riduzione delle imposte. E' da attuare, secondo Confindustria, attraverso una riduzione dell'Ires di 3,5 punti, l'eliminazione progressiva del costo del lavoro dalla base imponibile Irap, l'eliminazione delle addizionali regionali Irap che addossano alle imprese i costi della cattiva gestione della Sanità, la diminuzione graduale della pressione fiscale complessiva iniziando a portarla dal 43,3% del 2007 al 42% del 2010, la riduzione di 5 punti del cuneo fiscale contributivo. ''Si tratta di ipotesi che non sono destinate a sommarsi tutte tra loro ma - ha spiegato Montezemolo - costituiscono leve possibili per ottenere il risultato''. ''Dalla lotta all'evasione poi, che rimane ampia, possono venire le risorse necessarie a ridurre le aliquote. Una lotta all'evasione - ha aggiunto - che va condotta in modo efficace ed efficiente, senza inutile accanimento verso quei contribuenti onesti, cittadini e imprese, che già pagano le tasse e ne pagano molte''.

4) Contratti, salari e produttività. Il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei ha poi spiegato le proposte del quarto punto del decalogo sul lavoro che riguardano soprattutto la decontribuzione e detassazione strutturale dell'intero importo dei premi di risultato, la detassazione degli straordinari, la computabilità dell'intera somma ai fini pensionistici, servizi per l'impiego più efficaci, ammortizzatori sociali moderni, per sostenere il reddito dei lavoratori nel passaggio da un lavoro a un altro, il potenziamento della formazione continua, la valorizzazione dell'apprendistato, la semplificazione delle regole del processo del lavoro e la revisione di un sistema di quote per lavoratori stranieri che favorisca l'ingresso di personale qualificato e specializzato. ''Più in generale - ha commentato Bombassei - vogliamo pagare di più chi lavora di più. Va detassato, a favore dei lavoratori, il lavoro straordinario''. Capitolo a parte merita la sicurezza sul lavoro. ''Occorre creare una vera e propria cultura della sicurezza - ha detto Bombassei - ci vuole una nuova attitudine alla prevenzione dei rischi da parte di istituzioni, lavoratori e imprese''.

5) Semplificazione della burocrazia. ''La burocrazia - ha sottolineato Montezemolo - è un ostacolo micidiale alla cresicta del Paese, limita le potenzialità di sviluppo delle aziende anche del 50% ed è il principale motivo di non attrazione di investimenti esteri in Italia. La burocrazia inefficiente è gravissima per le piccole aziende perché sottrae alle attività dell'impresa - ha aggiunto - la risorsa più importante, cioè il tempo dell'imprenditore. Proponiamo quindi riforme a costo zero per i conti pubblici che poiché rilanciano la crescita, generano nuove entrate fiscali''.

6) Energia e ambiente. Sul fronte dell'energia, dopo avere ricordato che ''le imprese italiane pagano il 30% in più della media europea'', Montezemolo ha suggerito di attuare con urgenza un piano nazionale di efficienza energetica per ridurre i consumi e aumentare la competitività del sistema industriale, sbloccare immediatamente la realizzazione dei rigassificatori, potenziare il sistema gas, razionalizzare il mix delle fonti con maggiore utilizzo del carbone, puntare sul nucleare di nuova generazione e completare il mercato elettrico.
 

7) Il potenziamento delle infrastrutture. ''L'inadeguatezza delle infrastrutture - sottolinea Montezemolo - costituisce una grave strozzatura per i cittadini, le imprese, il turismo e in generale per le potenzialita' di crescita del Paese. Una buona dotazione infrastrutturale è vitale per il rilancio del turismo che può diventare uno dei volani della crescita del nostro Paese. Il turismo ha bisogno di una decisa riqualificazione dell'offerta per intercettare la domanda a più alto valore aggiunto e per questo necessita di una cabina di regia nelle promozioni di fronte alla accentuata concorrenza internazionale''. Tra le proposte avanzate da Montezemolo la realizzazione della Torino-Lione e il corridoio 5, il terzo valico di Genova, il Brennero, l'alta velocità Napoli-Bari, l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, la statale Ionica, la Pedemontana, la Bre-Be-Mii, la Ferrovia Palermo-Messina-Catania.

8) Il rilancio del Mezzogiorno. Sulle infrastrutture si basa anche il rilancio del Mezzogiorno per il quale Confindustria propone un sostegno alla lotta al racket, l'immediata operatività agli strumenti automatici previsti dalla Finanziaria 2008, una riduzione da 24-28 a sei mesi di quelle procedure autorizzative dei contratti di programma e localizzazione, un rafforzamento della fiscalità compensativa a favore delle imprese e di riportare i tempi di pagamento della pubblica amministrazione ai valori medi nazionali e tendenzialmente a quelli previsti dalla legge che sono di circa 30 giorni.

9) Istruzione-Università. Sul fronte dell'istruzione le proposte avanzate da Confindustria, puntano principalmente, a portare almeno al 30% nell'arco di un triennio, le percentuali di fondi pubblici attribuiti alle universita' in forma concorrenziale. Occorre poi rafforzare la capacità competitiva della scuola pubblica, promuovere la competizione e l'emulazione tra le scuole sia statali che paritarie, riconoscere il merito tra gli insegnanti con la selezione, la remunerazione, la carriera e portare a compimento il processo di autonomia dell'università ridefinendo le responsabilità dei soggetti della Governance universitaria. ''La conoscenza - ha detto il vicepresidente di Confindustria, Gianfelice Rocca - è la nuova frontiera della crescita economica''.

10) Ricerca-Innovazione. Confindustria propone di portare al 2% del pil gli investimenti in ricerca entro il 2011, di elevare al 20% il credito di imposta per la ricerca fatta all'interno dell'azienda, di estendere ai centri ricerca privati no profit e indipendenti il credito di imposta del 40%, dare continuità decennale agli investimenti fiscali e ai progetti di innovazione industriale, completare poi la rivisitazione degli incentivi e la rete della banda larga per dare vita a un vasto piano di alfabetizzazione informatica.