L'art.117 della Costituzione di R.P. La Tecnica della Scuola del 16.3.2008. A questa conclusione perviene un importante documento approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Istruzione e Cultura della Camera che contiene i risultati dell'indagine conoscitiva sulla scuola superiore e sulla formazione professionale avviata dal Parlamento più di un anno fa. L’attuale dettato costituzionale sulla ripartizione delle competenze in campo scolastico fra Stato e Regioni è quanto meno “contraddittorio”: è questa la conclusione alla quale perviene l’indagine conoscitiva sulla riforma della scuola superiore e sulla formazione professionale voluta dal Parlamento. Il testo conclusivo dell’indagine è stato approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Cultura e Istruzione della Camera. “Il documento - spiega il presidente della Commissione Pietro Folena - illustra quelle che chiama "due ipotesi di riforma" che rispondono all'innalzamento dell'obbligo formativo, ovvero la riforma Moratti e l'ipotesi di riforma avanzata durante l'indagine conoscitiva da associazioni e sindacati”. Secondo la “Riforma Moratti” l'obbligo di istruzione può essere adempiuto anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale regionali, che garantiscono l’acquisizione dei saperi considerati irrinunciabili in quanto corrispondenti a livelli essenziali di competenza.
“Questa innovazione - si legge nel documento
approvato dalla Commissione - è un modo per rispondere al problema,
integrando maggiormente il sistema di istruzione con le vocazioni
del territorio e del relativo mondo produttivo”.
Anche per quanto riguarda il contesto costituzionale
si aprono due strade divergenti. “La seconda strada - si legge nel documento - è quella di definire meglio nell’art.117, seconda parte, l’istruzione e la formazione professionale come competenze concorrenti. In questo caso, l'istruzione e la formazione professionale sarebbero riportate anche nell’ambito della competenza dello Stato”. Peraltro non bisogna dimenticare che la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha approvato nel luglio 2006 un documento di attuazione del Titolo V della Costituzione sottolineando che entro il 1° settembre 2009 dovranno essere individuate, a garanzia dell’unitarietà del sistema educativo, le norme generali ed i principi fondamentali di riferimento per la legislazione concorrente in materia di istruzione, nonché i livelli essenziali delle prestazioni per l’istruzione e formazione professionale di competenza esclusiva regionale.
Qualunque sarà la maggioranza che governerà il Paese
da aprile in poi, il nodo dell’assetto normativo della sistema
scolastico dovrà essere affrontato e risolto, in modo da chiarire
una volta per tutte funzioni e competenze di Stato e Regioni. |