Veltroni: "Scuola ottocentesca,
basta con i temi in classe".

di R.P. La Tecnica della Scuola del 2.3.2008.

Il candidato premier annuncia di voler modernizzare la scuola, a partire anche dalla didattica. Replica di Massimo Cacciari: "Sciocchezze!" Alba Sasso: "Nella scuola italiana sono i finanziamenti ad essere ottocenteschi"

E’ polemica sulle recenti dichiarazioni di Veltroni a proposito della scuola.
“La scuola - ha dichiarato il candidato premier del PD - ha ancora una impostazione ottocentesca; come è possibile per esempio che ad un ragazzo che va a scuola l'unica forma di creatività che gli si chiede sia il tema? Possibile che non esistano altre forme con cui possa esprimersi, come un racconto, una foto o un filmato? Se un ragazzo è bravo a scrivere racconti perché questa sua capacità non conta nulla?”

“La scuola - ha aggiunto Veltroni - deve essere un luogo vivo, dove si possono fare delle esperienze di tipo formativo, sportivo, culturale, associativo”.

Il filosofo Massimo Cacciari risponde con una battuta: “Lasciamo perdere la fantasia e altre sciocchezze (a dire il vero Cacciari ha usato un termine decisamente più colorito, ndr). Così va a finire che gli studenti si montano la testa e magari si sentono tutti Leopardi”.

Più argomentata la replica di Alba Sasso (Sinistra democratica, vicepresidente della Comissione Istruzione e Cultura della Camera), secondo la quale fra lo “stop al tema“di Veltroni e la riproposizione delle “tre I” di Berlusconi ci sarebbe ben poca differenza.

“Appare sempre più difficile distinguere le due posizioni, accomunate da un modernismo che è l’anticamera della distruzione della scuola pubblica - afferma la Sasso - non nel senso che questa non debba adeguarsi ai tempi mutati. Al contrario. Semmai, è ottocentesco il livello dei finanziamenti alla scuola, all’università, alla ricerca”.

“Il volume degli investimenti che il nostro paese fa in questo settore - accusa l’esponente della Sinistra democratica - ci colloca saldamente ai livelli più bassi delle classifiche internazionali, e non sembra che i programmi dei due partiti siano intenzionati a farci muovere da quelle posizioni”.

E, sulla proposta specifica di Veltroni, Alba Sasso ricorda che “moltissimi insegnanti già da tempo non si fermano al tema, e da tempo le tracce degli esami di maturità prevedono diversi strumenti di verifica della capacità di scrittura dal saggio breve, all’interpretazione del testo e così via”.

“E se il tema servisse in alcune situazioni a imparare meglio a scrivere, che significa imparare a pensare, e a documentarsi - conclude la Sasso - andrebbe bene anche quello”.