La Gelmini, Stella e i titoli di merito. di Dedalus, da ScuolaOggi del 15.5.2008 In un interessante articolo comparso sul Corriere della sera del 14.5.2008, “I (dubbi) meriti dei fan del merito”, Gian Antonio Stella, dopo aver scritto di condividere gli intenti del neoministro Gelmini quando sprona il governo all'adozione di decreti legislativi volti alla «valorizzazione del merito nell'ambito della scuola, dell'università e della ricerca», conclude ponendo e ponendosi una domanda di fondo. “In base a quale merito - si chiede Stella - è stata affidata la gestione di un mondo come la scuola a una persona che fino a ieri risultava aver fatto soltanto la presidente del consiglio comunale di Desenzano e l'assessore al Territorio della provincia di Brescia? E in base a quale merito è stato fatto sottosegretario alla Scuola e all'Università il signor Giuseppe Pizza, segretario della micro- Dc?”. La domanda non è retorica, ma ci riporta ad un problema che Scuolaoggi ha già segnalato. Vale a dire quello dei criteri in base ai quali vengono assegnati i vari ministeri. Logica vorrebbe che a capo di un dicastero venissero messi politici competenti, che conoscono le problematiche del settore, se non addirittura dei tecnici. Ancora una volta questo criterio non è stato tenuto in considerazione. Diciamo ancora una volta perché anche nel precedente governo, nel Prodi 2, il ministero dell’Istruzione era stato affidato a Beppe Fioroni, che oltre a non avere esperienza e competenze specifiche nel campo della scuola, si è dimostrato pure un politico arrogante e poco disponibile all’ascolto. Per non parlare della tornata precedente, con la Moratti a capo del Miur.
Certo, si potrebbe obiettare, l’importante è che
il ministro si doti di uno staff di tecnici valido, di viceministri
e sottosegretari competenti in materia. In un certo senso così era
stato con la Bastico viceministro ed anche con la stessa Aprea che
prima di passare in politica, sotto le insegne berlusconiane, se non
altro era dirigente scolastica, nonché poi responsabile scuola di
Forza Italia.
Ora ci aspettiamo che da una parte e dall’altra
(ministero dell’istruzione e ministero ombra) vengano coinvolte le
persone giuste, vale a dire politici e tecnici competenti. I
problemi della scuola italiana sono troppo vistosi e seri perché se
ne occupino dilettanti o politici senza preparazione adeguata. Cioè
senza i titoli (quindi il merito, appunto)e le capacità necessarie. |