Sono giustificate le critiche rivolte al personale ausiliario della scuola
(sempre i bidelli), che rifiuterebbe di essere adibito al servizio di refezione,
esponendo l'ente locale a costi aggiuntivi?

Al bidello pure lo scodellamento.

 Mario D'Adamo da ItaliaOggi del 13.5.2008

Lo scodellamento e la distribuzione del pranzo nelle scuole dove esiste il servizio di refezione non spettano ai collaboratori scolastici (i vecchi bidelli), ai quali, invece, se addetti alla mensa, il nuovo contratto attribuisce il pasto gratuito. È contraddittorio prevedere benefici legati a prestazioni lavorative in mensa nei confronti di personale che contrattualmente non vi è tenuto? Sono giustificate le critiche rivolte al personale ausiliario della scuola (sempre i bidelli), che rifiuterebbe di essere adibito al servizio di refezione, esponendo l'ente locale a costi aggiuntivi? Per dare una risposta occorre prendere le mosse dalla legge 124 del 1999, che ha trasferito allo stato i bidelli che dipendevano da comuni e province (art. 8), e dall'intesa del 27 settembre 2000 tra le associazioni degli enti locali e le organizzazioni sindacali, che ha disciplinato la gestione dei servizi scolastici.

Alcuni di questi sono rimasti tra le competenze dell'ente locale, come la gestione della mensa, per la quale esso continua a ricevere i finanziamenti istituzionali nonché le rette degli utenti. Oltre alla preparazione e al trasporto alla scuola dei pasti, alla fornitura delle stoviglie e del materiale accessorio, l'ente locale deve assicurare:

a) ricevimento dei pasti;

b) predisposizione del refettorio;

c) preparazione dei tavoli;

d) scodellamento e distribuzione dei pasti;

e) pulizia e riordino dei tavoli;

f) lavaggio e riordino delle stoviglie;

g) gestione dei rifiuti.

Tali competenze, tuttavia, ai sensi dell'accordo del settembre 2000, possono essere assunte dalle scuole, mediante convenzione da stipulare con l'ente locale, che allo scopo deve trasferire le risorse necessarie ( 955,45 annui per ogni addetto). Il dirigente scolastico preliminarmente deve promuovere la sottoscrizione di apposito contratto con le rappresentanze di istituto. Lo scodella mento, allora, e tutte le altre operazioni relative alla mensa possono essere svolte dai collaboratori scolastici, i quali in tal caso hanno anche diritto al pasto gratuito. Così il cerchio si chiude. E le critiche non hanno più ragion d'essere.