Tra i primi provvedimenti all'esame
del nuovo ministro all'istruzione, MariaStella Gelmini

Licei, arriva il decreto salvadebiti.

Il 42% degli alunni ha insufficienze. E rischia la bocciatura

  ItaliaOggi del 13.5.2008

Un decreto legge, sul regolare avvio dell'anno scolastico, per salvare gli studenti delle superiori da una bocciatura di massa. È allo studio del neo ministro dell'istruzione e università, MariaStella Gelmini. Un provvedimento, questo, fortemente sollecitato non solo dalle famiglie -gettate nel caso dell'operazione di recupero obbligatorio dei debiti avviata quest'anno dal precedente ministro, Giuseppe Fioroni- ma dalle stesse scuole che devono organizzare i corsi e poi fare una verifica finale, entro fino agosto, per ammettere gli studenti insufficienti all'anno successivo. Scuole che stanno amaramente facendo i conti con troppi studenti da far recuperare- in media 2-3materie a testa per circa il 42% degli studenti, ovvero quasi un milione di ragazzi- e i soldi della cassa di istituto che sono pochi per pagare 15 ore di lezioni supplementari a materia a gruppi di 10 studenti (questa dovrebbe essere la media in base alle disposizioni di Fioroni). E ci sono presidi che se le sono inventate tutte pur di essere formalmente a posto con il decreto di Fioroni che impone di fare i corsi: organizzando, per esempio, lezioni pluridisciplinari per gruppi anche di 15 ragazzi. «Questi corsi rappresentano solo un ulteriore aggravio per le scuole, i tempi e i modi sono sbagliati e bisognerebbe vedere anche quale sia l'effettiva utilità per gli studenti», spiega Giorgio Rembado, presidente dell'Anp, l'associazione nazionale dei presidi. E se docenti e dirigenti navigano a vista, gli studenti sono già scesi in campo con una campagna di mobilitazione e una petizione on line per sollecitare il neo ministro a sospendere i corsi per quest'anno e a varare una sanatoria sul recupero delle insufficienze. Per Valentina Giorda, portavoce dell' Unione degli studenti «le scuole si sono dimostrate incapaci di garantire i corsi di recupero, in generale perché i fondi stanziati si sono rivelati di gran lunga insufficienti». Secondo le informazioni in possesso dell'esecutivo nazionale dell'Uds, solo in pochi casi sarebbe stata «rispettata la normativa che imponeva l'organizzazione dei corsi di recupero per un minimo di 15 ore per tutte le materie, limite che già esiguo».

E tra l'altro molte famiglie segnalano che i loro figli non hanno avuto la possibilità di seguire in questi mesi le lezioni di recupero necessarie, «perché in alcuni casi i corsi sono stati attivati», spiega Angela Nava, presidente del Cgd, il coordinamento dei genitori democratici, «soltanto per chi aveva un voto molto basso». Insomma, i corsi saranno pure necessari ma non piace a nessuno come sono fatti. E alla Gelmini spetta il compito di decidere, tutti promossi o tutti bocciati. Il provvedimento più naturale con cui agire, al più tardi nei primi giorni di giugno,è il decreto legge sul regolare avvio dell'anno scolastico. Certamente per l'anno prossimo però i corsi, così come impostati, saranno cancellati e potrebbe essere introdotto un meccanismo di sbarramento biennale. Un altro gruppo di norme, messo all'attenzione della Gelmini sotto il capitolo delle priorità, riguarda le assunzioni dei precari, quelle che Fioroni non era riuscito a concordare con il collega dell'economia, Tommaso PadoaSchioppa, e che potrebbero aggirarsi sulle 25 mila unità. E poi la revisione dei tagli agli organici nell'organico di fatto a livello territoriale: più posti di prof al Nord e meno al Sud.